Home Formazione Il lavoro edile e il digitale: cosa pensano i lavoratori delle costruzioni

Il lavoro edile e il digitale: cosa pensano i lavoratori delle costruzioni

GeoJob Recruitment ha indagato sulle attese e le attitudini dei lavoratori del settore edile al tempo della trasformazione digitale e ha diffuso i risultati della “Prima indagine sul lavoro nel settore delle costruzioni” che può essere definita a pieno titolo un’analisi del sentiment.

La survey, condotta online dalla struttura di ricerca milanese Kickthecan, mostra infatti il livello di coinvolgimento dei lavoratori del comparto edile rispetto al tema del lavoro e indica quali canali vengono utilizzati per trovare impiego.

GeoJob è un’agenzia per il lavoro cresciuta all’interno dell’incubatore di impresa Speed MI Up dell’Università Bocconi, e si avvale di un network di operatori specializzati nel settore delle costruzioni facendo leva sulla geolocalizzazione.

Il 96% dei rispondenti ha svolto il questionario direttamente dallo smartphone.

L’analisi ha intercettato gli utenti iscritti a sette gruppi professionali di Facebook evidenziando alcuni tratti significativi del profilo di questi lavoratori, come l’interesse per le nuove tecnologie, che sono utilizzate con intelligenza, e il desiderio urgente di aggiornamento specialistico, inteso come elemento essenziale per aumentare le proprie opportunità di lavoro.

Il team di GeoJob

Facendo leva su smartphone e social i lavoratori dell’edilizia fanno rete e condividono informazioni strategiche per la ricerca del lavoro, soprattutto tramite Facebook (28,2%).

Il canale privilegiato per la ricerca di occupazione resta comunque il passaparola, utilizzato dal 40,7% del campione, seguito dai social media (22,7%) e, in misura inferiore, dai siti di offerte di lavoro come Monster, Infojobs e altri operatori online (11,4%).

Kickthecan è una web agency milanese specializzata nella creazione di strategie di comunicazione e di branding basate su misurazioni online.

Le agenzie per il lavoro generaliste (Adecco, Gi Group, Umana, Randstad) vengono scelte come canale per la ricerca di occupazione soltanto dal 9,6% del totale.

Il 76,1% del campione non ha mai fatto l’esperienza di un’agenzia per il lavoro. E del restante 23,9%, coloro che non si sono trovati “per niente bene” rappresentano quasi la metà, il 46,4%, contro un magro 7,1% che esprime la piena soddisfazione.

Sullo sfondo dell’indagine c’è dunque il tema della digitalizzazione, fattore che avvicina la domanda e l’offerta e sul quale i lavoratori sono più attenti rispetto alle aziende.

Le piattaforme digitali e i social network si prestano bene alla ricerca di lavoratori profilati e devono diventare un’opportunità anche per le agenzie per il lavoro.

La ricerca è consultabile qui.

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