Con una nota Assobim si unisce ai principali attori della filiera AEC (Architecture, Engineering and Construction) nel chiedere con urgenza una piattaforma digitale nazionale delle costruzioni.
Per aggredire le criticità del comparto e migliorare la competitività del settore, puntando su innovazione, digitalizzazione, trasparenza, semplificazione, produttività e conoscenza, la filiera delle costruzioni, con in testa Ance,ha deciso di dare un segnale concreto di compattezza, dando vita a una nuova alleanza e portando avanti una richiesta corale.
Assobim partecipa alla richiesta corale sottoscritta da Ance – Federcostruzioni, Politecnico di Milano, Cnappc (Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori), Cni (Consiglio Nazionale Ingegneri), Cng e Gl (Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati), Uni (Ente italiano di normazione), Federcomated.
Le associazioni dei costruttori, dei produttori, dei professionisti, dei rivenditori e delle software house hanno firmato, assieme all’università, la ricerca e l’ente di normazione nazionale, una lettera d’intenti rivolta al Ministero dello Sviluppo economico per contribuire fattivamente a costruire la piattaforma digitale nazionale delle costruzioni, intesa come pietra angolare per il rilancio del settore e dell’economia.
Attraverso l’elaborazione e la definizione del progetto si intende riflettere una strategia industriale che vede in una coerente transizione digitale della filiera AEC e della PA l’avvio di una politica istituzionale di modernizzazione del Paese.
Il settore, infatti, deve poter contare su strumenti digitali adeguati, che consentano a tutti gli attori di rivoluzionare approcci, metodi e processi, per far fronte all’epocale cambiamento che sta investendo la nostra società e avviare una vera transizione digitale del settore delle costruzioni.
La piattaforma digitale nazionale delle costruzioni dovrà prevedere la gestione digitale delle pratiche amministrative, dei bandi e delle gare; dei progetti e dei progettisti; del cantiere e della sicurezza; della catena di fornitura; degli asset e del mercato immobiliare; del territorio e delle infrastrutture. Piattaforma che potrà trarre valore anche dalla normazione tecnica volontaria UNI EN ISO caratterizzata dai principi di apertura, partecipazione, consenso e trasparenza.
Il progetto di piattaforma è già all’esame del Ministero per lo Sviluppo economico per essere inserita nel programma di riforme e di investimenti 2021-2023 previsti nella Legge di Bilancio e nel Piano europeo Next Generation Eu.
Assobim e i suoi valori fondativi si inseriscono perfettamente in questo scenario. Il BIM, che su termini quali collaborazione a distanza, condivisione delle informazioni, interoperabilità e standard digitali poggia la sua “costruzione”, è infatti lo strumento di lavoro idoneo in grado di aiutare gli operatori ad avviare il processo di revisione e di riconfigurazione in senso digitale dell’intera filiera delle costruzioni.
La richiesta di una piattaforma digitale nazionale fa seguito all’appello che Assobim qualche mese fa aveva lanciato al Governo nel manifesto dal titolo “Il BIM come strumento fondamentale per il rilancio delle costruzioni in Italia”, chiedendo con urgenza un intervento nazionale a favore della digitalizzazione del settore.
Nel documento Assbim auspicava che parte degli stanziamenti mobilitati per combattere il Coronavirus e per la successiva ricostruzione economica fossero destinati a investimenti urgenti per stimolare l’innovazione, specialmente proteggendo e aiutando a crescere le micro/piccole e medie imprese (PMI) minacciate dagli sconvolgimenti del Covid-19 e dai rischi di esistenza stessa per via delle posizioni dominanti dei grandi gruppi che sopravviveranno.
Di seguito la lettera di intenti come riportata dal sito dell’Ance