
Digitalizzazione, trasparenza e interoperabilità: Assobim sull’Ambiente di Condivisione Dati (ACDat) come elemento centrale del nuovo Codice Appalti
Con l’introduzione del nuovo Codice dei Contratti Pubblici, sancito dal D.Lgs. n. 36/2023, l’Ambiente di Condivisione Dati (ACDat), noto anche come Common Data Environment (CDE), assume un ruolo strategico e obbligatorio nella gestione informativa delle commesse pubbliche, in particolare nei casi in cui si adottino metodi e strumenti digitali come il Building Information Modeling. A partire dal 1° gennaio 2025, infatti, le stazioni appaltanti sono tenute a adottare un ACDat per tutti gli appalti pubblici con importo pari o superiore a 2 milioni di euro che prevedano l’utilizzo del BIM, segnando un passo decisivo verso la transizione digitale del settore delle costruzioni pubbliche.
L’ACDat è un ambiente digitale condiviso e strutturato per la raccolta, la gestione e la diffusione delle informazioni relative al progetto lungo l’intero ciclo di vita dell’opera, dalla fase di progettazione alla realizzazione, fino alla gestione, manutenzione ed eventuale dismissione. Si tratta di una piattaforma collaborativa che consente a tutti i soggetti coinvolti, inclusi progettisti, direttori dei lavori, imprese esecutrici e committenti, di accedere in modo sicuro, controllato e trasparente alle informazioni di progetto. L’obiettivo primario è garantire una piena interoperabilità tra sistemi e una condivisione delle informazioni in tempo reale, riducendo drasticamente i rischi di errori, incongruenze e perdite informative.
Dal punto di vista operativo, l’obbligo di utilizzo dell’ACDat implica che le stazioni appaltanti debbano indicarne le caratteristiche tecniche all’interno del Capitolato Informativo, il documento contrattuale che definisce i requisiti informativi minimi richiesti all’operatore economico. Quest’ultimo, a sua volta, deve rispondere con un’Offerta di Gestione Informativa che delinei le soluzioni organizzative e tecnologiche adottate per soddisfare le richieste della committenza pubblica. Le specifiche contenute in tali documenti devono necessariamente essere conformi agli standard normativi di riferimento, come la ISO 19650 per la metodologia BIM internazionale e la UNI 11337 per il contesto italiano.
L’ACDat, oltre ad essere lo strumento per la centralizzazione e la trasparenza dei dati, consente la creazione di un modello federato, in cui i modelli disciplinari elaborati da ciascun professionista vengono integrati in un’unica struttura informativa coerente. Questo approccio garantisce un controllo completo della coerenza e della qualità dei dati, oltre a favorire una gestione dinamica dei flussi informativi, sempre accessibili ai soggetti autorizzati. L’accesso avviene in modalità protetta e tracciabile, attraverso sistemi di autenticazione digitale che assicurano il rispetto dei requisiti di sicurezza, riservatezza e protezione dei dati.
Dal punto di vista organizzativo, l’Allegato I.9 del Codice prevede che le stazioni appaltanti nominino specifiche figure per garantire il funzionamento del sistema: un gestore dell’ACDat, uno o più gestori dei processi digitali e, per ogni intervento, un coordinatore dei flussi informativi. Queste figure operano in sinergia con il Rup, Responsabile Unico del Progetto, assicurando che le informazioni siano correttamente inserite, validate e distribuite lungo tutta la filiera.
L’integrazione dell’ACDat all’interno della gestione degli appalti pubblici non rappresenta solo un adempimento normativo, ma si configura come uno strumento strategico per favorire l’innovazione digitale nella pubblica amministrazione. Consente di superare le inefficienze del modello tradizionale, migliorando la qualità della progettazione, la trasparenza delle procedure e l’efficacia della gestione tecnico-economica delle opere. In questo contesto, l’ACDat si pone come un pilastro della digitalizzazione, in linea con le direttive del Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2024–2026, contribuendo a realizzare un ecosistema di appalti pubblici più efficiente, collaborativo e sicuro.