
Assobim spiega come la progettazione edilizia cambia volto nell’era dell’emergenza climatica: il BIM si afferma come strumento strategico per promuovere edifici più sostenibili, efficienti e resilienti.
Nell’attuale contesto ambientale, caratterizzato da eventi meteorologici estremi, scarsità di risorse e crescente attenzione verso la decarbonizzazione del settore edilizio, il Building Information Modeling si configura come una risorsa indispensabile per affrontare le sfide poste dalla crisi climatica. La sua capacità di integrare dati multidisciplinari in un modello digitale tridimensionale rende il BIM uno strumento fondamentale per una progettazione consapevole e orientata alla sostenibilità.
La digitalizzazione dei processi progettuali e costruttivi permette una valutazione precisa e anticipata delle performance energetiche e ambientali degli edifici. Attraverso il BIM è possibile simulare il comportamento di un edificio in condizioni climatiche variabili, individuare criticità e ottimizzare soluzioni progettuali prima ancora che l’edificio venga realizzato. Questo approccio predittivo consente di ridurre in modo significativo gli sprechi di materiali, i costi di manutenzione e il consumo energetico lungo l’intero ciclo di vita del manufatto.
Il BIM rappresenta inoltre un’opportunità concreta per progettare edifici a basso impatto di carbonio. Integrando dati relativi a materiali, tecniche costruttive, impianti e fonti rinnovabili, è possibile valutare l’impronta ecologica di ogni scelta progettuale e compiere azioni mirate per ridurre le emissioni. La trasparenza e la tracciabilità garantite dal modello digitale contribuiscono a una maggiore responsabilizzazione di tutti gli attori coinvolti, favorendo il passaggio da un’edilizia tradizionale a una più circolare ed ecocompatibile.
La progettazione resiliente, sempre più centrale nell’architettura contemporanea, trova nel BIM un alleato efficace. In un mondo in cui le condizioni ambientali stanno rapidamente mutando, l’architettura non può più limitarsi a rispondere alle esigenze funzionali e formali, ma deve anticipare i possibili scenari futuri. Il BIM consente di simulare impatti climatici, valutare il comportamento strutturale in caso di eventi estremi e progettare soluzioni adattive capaci di garantire la sicurezza, la salute e il comfort degli utenti anche in condizioni avverse.
Un altro ambito in cui il BIM rivela la propria rilevanza è quello della gestione del patrimonio edilizio esistente. Attraverso il rilievo digitale e la modellazione as-built è possibile aggiornare, monitorare e riqualificare gli edifici esistenti secondo criteri ambientali più stringenti, contribuendo in modo significativo al contenimento delle emissioni generate dal costruito, che oggi rappresentano una delle principali fonti di inquinamento globale.
La normativa europea e nazionale sta gradualmente incentivando l’adozione del BIM proprio in un’ottica di sostenibilità ambientale, richiedendo approcci più integrati e responsabili nel settore delle costruzioni. Questo processo di trasformazione richiede nuove competenze, investimenti in formazione e una visione strategica che riconosca il valore della tecnologia non solo come mezzo, ma come motore per il cambiamento culturale e ambientale.
Il BIM diventa così non soltanto uno strumento tecnico, ma un paradigma progettuale capace di orientare il settore edilizio verso obiettivi di sostenibilità, resilienza e responsabilità. La crisi climatica impone scelte radicali e urgenti, e la modellazione digitale si propone come una delle risposte più concrete e strutturate a disposizione dei professionisti dell’ambiente costruito.