UNI/PdR 172 “Cantiere sostenibile per le opere infrastrutturali”: novità e implicazioni

UNI/PdR 172

La nuova prassi introduce criteri misurabili per la sostenibilità dei cantieri e apre prospettive di integrazione con i processi digitali del Building Information Modeling

Nel 2025 il settore delle costruzioni italiane ha compiuto un passo importante verso la misurazione della sostenibilità nei processi realizzativi. La pubblicazione della prassi di riferimento UNI/PdR 172 “Cantiere sostenibile per le opere infrastrutturali – strategie, indicatori e buone pratiche” ha definito un quadro metodologico per valutare in modo oggettivo le prestazioni ambientali, economiche e sociali dei cantieri. La norma nasce con l’obiettivo di trasformare il cantiere da luogo di impatto temporaneo a componente attiva del percorso di sostenibilità delle infrastrutture.

La UNI/PdR 172 individua principi, strategie e indicatori per la gestione sostenibile dei cantieri, con riferimento a tutte le fasi del ciclo di vita dell’opera. Vengono introdotti criteri di valutazione relativi al consumo di risorse, alla gestione dei materiali, all’efficienza energetica, alla logistica di cantiere e al rapporto con il territorio. La prassi non si limita a fornire linee guida, ma propone un sistema di misurazione basato su indicatori quantitativi e qualitativi che consentono di valutare in modo trasparente le performance complessive del cantiere.

In questo contesto, la digitalizzazione e i modelli informativi rappresentano strumenti chiave per garantire la tracciabilità e la coerenza dei dati.

L’applicazione del BIM nei cantieri sostenibili apre nuove possibilità operative e gestionali. Il modello informativo consente di rappresentare digitalmente non solo l’opera, ma anche le fasi esecutive, le tempistiche, le risorse e i flussi materiali ed energetici. Attraverso ambienti di condivisione dati e strumenti di simulazione è possibile collegare le metriche previste dalla UNI/PdR 172 ai parametri gestiti nei modelli BIM, trasformando i requisiti della prassi in dati monitorabili in tempo reale.

Il BIM consente inoltre di effettuare analisi predittive e verifiche preventive sugli impatti ambientali e logistici, favorendo una gestione proattiva delle criticità e una più accurata pianificazione delle risorse. In un’ottica di interoperabilità, la correlazione tra indicatori della prassi e informazioni contenute nel modello può facilitare la redazione automatica di report e la documentazione di conformità alle specifiche di sostenibilità.

Per le stazioni appaltanti, la UNI/PdR 172 rappresenta uno strumento utile per introdurre nei capitolati criteri premiali legati a performance verificabili. Per le imprese e i progettisti, invece, l’integrazione dei parametri della prassi con i modelli BIM significa ripensare la gestione del cantiere in chiave digitale: occorrono processi di raccolta dati strutturati, interoperabilità tra piattaforme e nuove competenze in grado di leggere, interpretare e utilizzare le informazioni per il miglioramento continuo.

Il cantiere diventa così un nodo informativo del progetto complessivo, in cui la sostenibilità viene monitorata in modo dinamico e documentabile, riducendo tempi, costi e impatti ambientali.

L’adozione della UNI/PdR 172 segna un passo concreto verso la standardizzazione della sostenibilità nelle opere infrastrutturali e consolida il legame con la digitalizzazione dei processi costruttivi. L’integrazione con il BIM consente di passare da un approccio descrittivo a uno basato su dati, in cui la qualità del cantiere diventa misurabile, comparabile e migliorabile nel tempo.

 

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