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BIM e nuovo codice appalti: il punto di vista di Assobim

Assobim – l’associazione della filiera tecnologica del BIM – esprime il punto di vista dell’associazione sul Nuovo Codice Appalti, in particolare in relazione al BIM.

Lungamente atteso e oggetto di un vivace dibattito, il Nuovo Codice Appalti è entrato in vigore lo scorso 1° aprile e avrà piena efficacia a partire dal luglio 2023 con il suo carico di importanti novità, alcune delle quali riguardano in particolare l’obbligatorietà del BIM per tutti gli appalti di valore superiore al milione di euro.

A guidare il legislatore nella stesura del testo è stata una serie di obiettivi strategici che si possono riassumere in esigenze di semplificazione, miglioramento della qualità, risparmio e ottimizzazione.

Ad emergere è stata soprattutto la necessità di snellire le procedure e la burocrazia in modo da velocizzare l’esecutività del cantiere e abbattere i tempi di realizzazione delle opere, garantendo al tempo stesso la qualità delle lavorazioni e dei processi rendendoli più fluidi.

Assobim BIM e nuovo codice appalti
Ad emergere nel nuovo testo è soprattutto la necessità di snellire le procedure e la burocrazia in modo da velocizzare l’esecutività del cantiere e abbattere i tempi di realizzazione delle opere.

I primi due capitoli del Nuovo Codice Appalti, in particolare, stabiliscono i principi cardine su cui si basa il questo strumento giuridico. Il primo è il principio del risultato, che sottolinea l’importanza di difendere l’interesse pubblico per quanto riguarda gli affidamenti dei contratti e la loro esecuzione puntando sempre all’efficienza e basandosi sui principi di legalità, trasparenza e concorrenza.

Il secondo è il principio della fiducia, che riguarda la pubblica amministrazione e le sue azioni che devono essere trasparenti e corrette.

A questi fanno poi seguito altri corollari e linee guida che dettano le regole da seguire negli affidamenti degli appalti. Il testo pone particolare enfasi sul processo di digitalizzazione delle procedure, che se attuato consente un importante abbattimento dei tempi; in questa ottica si fa cenno alla possibilità di disporre di una banca dati degli appalti contenente tutte le informazioni necessarie relative alle imprese che vi hanno partecipato, permettendo quindi di non dover presentare nuovamente in occasione di ogni bando di gara tutta la documentazione richiesta con un notevole risparmio in termini di tempi e costi.

Assobim BIM e nuovo codice appalti
Il Nuovo Codice pone particolare enfasi sul processo di digitalizzazione delle procedure come strumento per abbattere tempi e costi di realizzazione delle opere.

Tutti i dati saranno disponibili online e consultabili non solo dagli addetti ai lavori ma anche da tutti i cittadini a garanzia di effettiva trasparenza e legalità.

Sempre in un’ottica di maggiore digitalizzazione dei processi il Nuovo Codice degli Appalti punta con decisione sul Building Information Modeling, sottolineando che dal 1° gennaio 2025 tutti i progetti sopra al milione di euro dovranno essere progettati facendo ricorso alla metodologia BIM.

Grande importanza quindi viene data alla gestione digitale di dati e documenti, richiedendo espressamente nel testo legislativo che ogni stazione appaltante implementi un proprio ACDat (Ambiente di Condivisione Dati).

Viene inoltre richiesto che le stazioni appaltanti attuino un piano di formazione del personale prima di avviare ogni procedimento di gara, e dispongano all’interno della loro organizzazione di un CDE Manager e di almeno un BIM Manager.

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Il Nuovo Codice punta con decisione su Building Information Modeling e gestione digitale di dati e documenti, richiedendo che ogni stazione appaltante implementi un proprio ACDat.

Le stazioni appaltanti dovranno quindi implementare un sistema di processi volti all’introduzione della metodologia BIM nella loro organizzazione operativa in tutte le fasi di un contratto pubblico, dall’affidamento alla sua esecuzione, e che riguarderà anche l’intero ciclo di vita dell’opera.

Nella gestione di una gara in BIM la stazione appaltante dovrà essere in grado di seguire in maniera accurata e collaborativa un processo di lavoro condiviso tra tutti i professionisti coinvolti, acquisendo a questo scopo gli strumenti hardware e software idonei alla gestione di processi BIM Oriented.

L’importanza di gestire in maniera digitale gli appalti è sottolineata anche dal fatto che il nuovo codice stabilisce che il 20% delle risorse derivanti da finanziamenti europei dovrà essere utilizzato per implementare nuove tecnologie digitali, strumenti per la modellazione di opere, banche dati e in generale per l’efficientamento informatico dell’organizzazione.

Assobim BIM e nuovo codice appalti
Ulteriore innovazione rilevante del Nuovo codice riguarda la della figura del RUP, che ora sarà responsabile unico del progetto e non più responsabile unico del procedimento.

Tra le altre novità presenti nel Nuovo Codice Appalti si reintroduce la possibilità dell’appalto integrato; il contratto potrà quindi riguardare la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori basandosi sull’approvazione di un documento di fattibilità tecnico – economica.

Ulteriore innovazione rilevante del Nuovo codice riguarda la figura del RUP, che ora sarà responsabile unico del progetto e non più responsabile unico del procedimento e a cui spetterà il compito di gestire le diverse fasi di un appalto, dalla programmazione alla progettazione all’affidamento fino all’esecuzione.

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