Nicolas Mangon, vicepresident di AEC, Business Strategy e Marketing di Autodesk, espone un interessante punto di vista sull’integrazione tra Gis e Bim.
Lo fa con un articolo su Redshift, il magazine della società software di CAD e progettazione.
L’integrazione tra Gis e Bim
Secondo Mangon, “l’integrazione tra Gis e Bim trasformerà il modo di progettare e costruire le infrastrutture”.
Il presupposto, spiega Mangon, è che nel settore dell’architettura, dell’ingegneria e delle costruzioni, tra una fase all’altra del processo si perdono dati cruciali. Nelle varie fasi del ciclo di vista di un progetto, si perde la ricchezza dei dati, nel passaggio da un software all’altro.
La buona notizia, per Mangon, sta però nell’evoluzione dei cosiddetti Gis, Geographic Information System, sistemi informativi geografici. I dati Gis, introducendo un elemento geospaziale nella progettazione Bim, aiutano nella pianificazione urbanistica. Consentono ad esempio di pianificare meglio strade e ponti tenendo conto del contesto circostante.
Ad esempio, il GIS può fornire informazioni sulle aree a rischio di alluvione e fornire ai progettisti informazioni utili. Informazioni preziose ad esempio per determinare la posizione, l’orientamento e persino i materiali per la costruzione di una struttura.
Inoltre secondo Mangon le informazioni Gis possono offrire una rappresentazione in scala urbana, regionale e nazionale. Mentre i dati Bim si applicano alla progettazione e alla costruzione di una forma o struttura specifica. Gis consente dunque di gestire un progetto in un contesto paesaggistico più ampio e completo.
Città intelligenti
Secondo Mangon l’integrazione tra Gis e Bim e tra questi sistemi e le attuali tecnologie, può aiutare a costruire infrastrutture e città più intelligenti.
Ad esempio, le informazioni raccolte da sistemi autonomi di sensori per auto porterà a una migliore progettazione e gestione delle strade. Oltretutto, la memorizzazione delle informazioni sul cloud consente a tutte le parti coinvolte nel progetto di accedere ai dati.
Integrare il Bim con i dati di posizione, dice Mangon, aiuta anche a migliorare la pianificazione logistica. Con conseguenti benefici per l’efficienza complessiva di un progetto edilizio. Esri e Autodesk, evidenzia Mangon, stanno lavorando a una interoperabilità Bim e Gis che possa creare il gemello digitale di una struttura fisica.
La possibilità di collocare un progetto digitale in un luogo reale ha anche vantaggi nella valutazione del rischio. Può aiutare a massimizzare il valore a lungo termine delle nuove infrastrutture e a risolvere molti dei problemi di sostenibilità e resilienza delle città di oggi.
Inoltre, l’integrazione tra Gis e Bim è utile anche dopo che una struttura è stata costruita. Ad esempio per la gestione dell’infrastruttura, o per la manutenzione e altro.
Se tutto ciò si unisce, sottolinea Mangon, ai sensori e all’evoluzione dei veicoli autonomi, si aprono nuovi orizzonti.
“La connessione tra sistemi di sensori in tempo reale, dati geografici e dati di modellazione migliora la comprensione di tutti, portando a più adeguate decisioni nella progettazione dell’infrastruttura a qualsiasi scala", conclude Nicolas Mangon.
L’articolo è consultabile a questo link.