Il Cde, common data environment, in pratica l’ambiente di condivisione dati, è lo spazio virtuale per la raccolta, gestione e condivisione di tutte le informazioni dell’intero flusso Bim. I partecipanti alla filiera progettuale possono attingere ai dati presenti sulla piattaforma di interoperabilità e archiviarne di propri. Il Cde, quindi, registra l’intero workflow, riduce la dispersione delle informazioni e permette di ottenere aggiornamenti in tempo reale.
Non può esserci Building Information Modeling senza una stretta collaborazione fra tutti i professionisti che partecipano al progetto e alla realizzazione di un’opera, così come non è possibile mettere in comune, confrontare e gestire tutte le informazioni in modalità Bim, senza poter usufruire di uno luogo virtuale di condivisione, verifica e approvazione di ogni dettaglio e fase di lavorazione di un progetto.
E’ proprio questo lo scopo del Cde ( acronimo di common data environment), un ambiente web in cui inserire, modificare e scambiarsi tutti i dati di una commessa, uno spazio riservato e sicuro, dove i vari soggetti accreditati possono condividere e gestire le informazioni prodotte, in base a regole prestabilite.
Il Cde – in italiano conosciuto anche come Acdat (ambiente condivisione dati) – è suddiviso in quattro sezioni, ciascuna relativa a una progressiva fase di condivisione delle informazioni: l’elaborazione, la verifica, la revisione e la validazione dei contenuti tra i diversi team di progetto.
Nell’area Work in progress ogni squadra deposita i modelli e le informazioni in fase di lavorazione senza la possibilità di condividerle con gli altri team , fino al momento della convalida da parte del team manager.
Segue la fase Shared, quella in cui vengono messi in comune i modelli delle diverse discipline in modo da consentire il coordinamento e lo scambio di informazioni con gli altri gruppi di lavoro.
Una volta validati i diversi modelli e ottenuta l’approvazione da parte del committente, le informazioni possono passare nella terza area, Published Documentation, dove viene condiviso tutto quanto è stato precedentemente definito.
Infine, nella quarta, Archive , vengono conservati e catalogati tutti i documenti, i modelli e gli elaborati, previsti dal processo Bim. Questo diventerà il modello da cui partire per poter definire successivamente il Project Information Model per la fase di costruzione, il cosiddetto Pim , creato grazie alle informazioni consegnate da tutti i partecipanti al progetto e che in seguito sarà costantemente aggiornato. Il Pim consiste nella virtualizzazione del design, al fine di effettuare perizie e analisi ingegneristiche volte a migliorare e ottimizzare la struttura dell’edificio. In pratica, il suo scopo è constatare che le diverse parti del progetto combacino e rispecchino gli obbiettivi di design. Il passo successivo è la definizione dell’ Asset Information Model (o Aim) che costituisce la base per la pianificazione delle operazioni di gestione e manutenzione dell’opera.
Tutti i vantaggi del Cde
La norma Uni 11337-5 ha stabilito quali devono essere le caratteristiche di un ambiente di condivisione dati in ottica Bim. Innanzitutto, l’accessibilità – con regole prestabilite in funzione dei singoli ruoli all’interno del processo – così come la tracciabilità e la successione storica di tutto il flusso di lavoro (workflow).
Dovrà inoltre essere assicurata, oltre al supporto della maggior parte di tipologie e formati dati e loro elaborazioni, la possibilità di estrapolazione di informazioni mediante interrogazione, di conservazione e aggiornamento nel tempo dei dati, con massima garanzia di sicurezza e riservatezza. In linea generale, la parte 5 della UNI 11337 individua ruoli, requisiti e flussi necessari alla produzione, gestione e trasmissione delle informazioni e alla loro connessione e interazione nei processi di costruzione digitalizzati
L’utilizzo di un Cde trasparente, aggiornato e accessibile in tempo reale consente di sfruttare al meglio i punti di forza che contraddistinguono la metodologia Bim. I vantaggi riguardano, innanzitutto, l’automazione del coordinamento informativo fra i diversi team di lavoro con criteri di trasparenza e disponibilità temporale delle informazioni, quasi immediata. Ciò consente una gestione automatizzata anche dei processi di revisione e aggiornamento dei modelli e dei dati, evitando la sovrabbondanza o duplicazione di informazioni, eventuali errori o possibili fraintendimenti, con conseguente risparmio di tempo e contenimento dei costi in fase di progettazione, costruzione e gestione dell’opera durante la fase di esercizio.
L’uso strutturato di un ambiente di condivisione dei dati richiede da parte di tutti i membri della squadra di progettazione una rigorosa disciplina, in termini di aderenza agli approcci e alle procedure concordate, diversamente da quanto accade per le procedure più tradizionali.
Vision TeamWork, ambiente di condivisione e interattività
Per gestire progetti di opere e infrastrutture – sia nella fase di ideazione e sviluppo che in quella di realizzazione – la società Str, del gruppo TeamSystem ha presentato Vision Teamwork, una piattaforma di collaborazione online in ottica Bim che ha lo scopo di rendere più facile e produttivo il rapporto tra gruppi di lavoro, professionisti e imprese. Il software è disponibile anche in versione App da utilizzare su tablet e smartphone.
“Questo strumento – ha spiegato Riccardo Scalari, project manager della divisione ricerca e sviluppo dell’azienda, durante un seminario svoltosi lo scorso aprile presso la sede milanese di Assimpredil Ance sul tema “Certificazione BIM: come affrontare il mercato con strumenti, persone e procedure certificate” – rende possibile la configurazione del Cde e la condivisione di tutti i dati riguardanti la commessa, attraverso file organizzati e strutturati, relativi al ciclo di ideazione, realizzazione e gestione dell’opera. Tutti i soggetti della filiera – progettisti, committenti, responsabili della sicurezza e della direzione lavori, imprese di costruzioni e manutentori – collaborano in ambiente Cde, coordinandosi nei diversi passaggi di consegna dei documenti e delle informazioni durante l’intero processo e flusso di lavoro. L’interoperabilità fra addetti ai lavori è possibile grazie all’utilizzo di formati aperti Ifc”.
Il Cde di STR Vision Teamwork, non è solo utilizzabile dalle squadre di professionisti, ma anche dalla committenza, perché mette a disposizione vari livelli di informazione fruibili con credenziali di accesso specifiche dai diversi soggetti interessati a conoscere determinate caratteristica dell’opera che verrà realizzata.
La piattaforma consente di tracciare i vari interventi e contributi sui modelli Bim e di elaborare quindi la successioni delle varie revisioni nel tempo. In questo modo, è sempre possibile sapere “chi ha fatto cosa” e risalire al soggetto che ha modificato per ultimo un determinato file. In funzione del coordinamento di tutte le informazioni, riguardanti la gestione del ciclo di vita dell’edificio, ogni dato viene conservato e trasferito in seguito al facility management.
“È molto importante – ha aggiunto Scalari – poter gestire al meglio le revisioni e le varianti, sempre numerose, per evitare un’eccessiva produzione di dati. Il Bim coordinator ha il compito di verificare eventuali interferenze sul modello. La piattaforma consente di vedere lo status attuale di ogni singolo documento – nelle aree progress, share e publish – e di capire quindi se un file è stato approvato, se è in revisione o se è stato annullato”.
Cde, flussi di lavoro sempre sotto controllo
STR Vision Teamwork comprende cinque moduli funzionali principali che si possono personalizzare in funzione delle proprie esigenze specifiche.
Il primo, Building Information, è la base per gestire tutte le documentazioni relative all’opera o raccogliere ogni informazione prodotta dagli altri moduli.
Project Management e Documents è il modulo che consente di definire e gestire le Wbs di progetto o di cantiere (cioè, la scomposizione analitica di un progetto in parti elementari per strutturare e definire chiaramente ogni singola attività ) e di monitorarne lo stato di avanzamento e le relative criticità. Inoltre, ha la funzione di controllare la lista dei documenti prodotti durante le fasi del progetto e di gestirne i workflow di verifica e approvazione.
Con il terzo modulo, Bim Explorer, è possibile caricare, navigare via web e rendere interattivi tutti i modelli Cad o Bim della commessa. Il modulo Dispone di specifici Plug-In per i principali ambienti di design (AutoCAD, Revit, Navisworks, ecc.) e di strumenti di Upload che importano i principali formati grafici (Dwg, Dxf, Ifc).
Il quarto, Scheduled Inspections, permette di programmare i controlli periodici di ispezione finalizzati a verificare i livelli di qualità, sicurezza, ambiente e salute, mentre l’ultimo modulo – Requests & Nofications – dà la possibilità di eseguire i workflow delle richieste di informazione o di segnalazione di anomalie.
“In fase di realizzazione dell’opera – ha sottolineato Riccardo Scalari – l’utilizzo della piattaforma aiuta il general contractor a gestire i propri dipendenti e quelli degli appaltatori. A ciascun operaio il sistema associa la mansione e tutte le informazioni che lo riguardano, compreso il calendario delle scadenze dei dispositivi di protezione o delle visite e dei certificati medici. Tutti questi dati sono esportabili con Excel, perché il software è perfettamente integrato con i prodotti di Microsoft. Si possono, inoltre visionare, i certificati antimafia per i diversi subappalti e tenere sotto controllo la funzionalità delle attrezzature, soprattutto allo scopo di pianificare gli interventi di manutenzione. E’ possibile anche tracciare i singoli mezzi e vedere in quale cantiere stanno operando, attraverso la tecnologia dell’ Internet of things. Anche nel settore della sicurezza si possono fare verifiche mirate: per esempio, sapere se ci sono Durc scaduti o prossimi alla scadenza”.