Home BIM Disciplinare giuridicamente il BIM: il punto di vista di Assobim

Disciplinare giuridicamente il BIM: il punto di vista di Assobim

Come afferma Assobim, accanto a una generale disciplina che ne ha definito obbligatorietà, tempi e ambiti di applicazione, l’introduzione del BIM nell’ambito degli appalti pubblici ha avuto e sta continuando ad avere una serie di importanti ricadute sul suo inquadramento normativo e contrattuale.

Una conseguenza inevitabile, pensando al carattere spiccatamente collaborativo di questa metodologia e quindi al grande numero di soggetti coinvolti nel processo BIM e alle nuove figure professionali che da questo sono emerse, la cui tutela è tuttora in via di definizione.

Bim Assobim
Uno degli ambiti di più difficile inquadramento normativo è quello della gestione dell’ambiente di condivisione dei dati.

In questo senso uno degli ambiti di più difficile inquadramento normativo è quello della gestione dell’ambiente di condivisione dei dati, che in genere è affidata a un soggetto terzo diverso dal progettista, ha essenzialmente il compito di validare i diversi passaggi di sviluppo del modello ed è un processo continuo che implica inevitabilmente la necessità di una disciplina delle responsabilità nell’elaborazione dei contenuti informativi e di tutela della proprietà intellettuale dei loro creatori.

Una complessità altrettanto elevata è quella posta dalla necessità di definire forme di tutela giuridica per i creatori di contenuti utilizzati nel modello, peraltro non sempre facilmente identificabili, come ad esempio nel frequente caso di utilizzo di librerie di oggetti personalizzate o script in formato proprietario, o di affinamenti e personalizzazioni apportati agli algoritmi di una piattaforma software.

Bim Assobim
Particolarmente complessa è anche la tutela giuridica per i creatori di contenuti utilizzati nel modello.

Da questo contesto emerge con chiarezza l’esigenza di nuovi strumenti giuridici calibrati sia sulle nuove figure professionali, sia sui nuovi processi che l’adozione del BIM introduce nella gestione dei flussi di lavoro, strumenti che devono essere non solo dettagliati ma soprattutto flessibili per governare tale complessità e adeguare le numerose forme contrattuali attualmente utilizzate nel segno della collaborazione.

Data la peculiare natura del Building Information Modeling come approccio condiviso al progetto in cui confluiscono gli apporti di una molteplicità di soggetti è soprattutto necessario che le forme contrattuali tradizionali vengano sostituite dai cosiddetti contratti smart, vale a dire singole parti di contratto digitali che tengono conto di ciascun apporto al modello.

Bim Assobim
È chiara l’esigenza di nuovi strumenti giuridici calibrati sui nuovi processi che l’adozione del BIM introduce nella gestione dei flussi di lavoro.

Gli smart contract sono in particolare definibili come contratti flessibili con clausole incorporate in software o protocolli informatici a esecuzione automatica. A fronte di una loro indubbia efficacia, i contratti intelligenti pongono anche alcune importanti problematiche, in particolare derivanti dal fatto che la loro particolare struttura non consente modifiche parziali dei loro termini in corso di esecuzione se non cambiando l’intero smart contract.

Per questo motivo allo stato la loro più corretta implementazione consiste nell’attribuire loro un ruolo complementare rispetto ad un accordo più ampio, in cui le parti raggiungono gli accordi in modalità tradizionale e formalizzano alcune delle fasi applicative attraverso gli automatismi offerti dallo smart contract.

Leggi tutti i nostri articoli su Assobim

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome

Webinar: BIM4Manufacturing, la qualità del dato all’interno del progetto sostenibile BIM

Il ciclo di webinar proposti da Assobim prosegue, con una puntata sulla qualità del dato all'interno del progetto sostenibile BIM

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato sulle novità tecnologiche

css.php