Home BIM Il BIM e la digitalizzazione delle costruzioni, parte 1

Il BIM e la digitalizzazione delle costruzioni, parte 1

Il comparto AECArchitecture, Engineering & Construction – è chiamato a evolvere e gestire la complessità che il momento storico-economico impone.

È ormai iniziato il processo di trasformazione che, come in altri settori produttivi, risulta necessario per rispondere a uno scenario di mercato in continuo cambiamento.

Il radicale processo di modernizzazione è guidato da due driver principali: sostenibilità e digitalizzazione.

La digitalizzazione è necessaria per incrementare la produttività

La bassa produttività è stata, negli ultimi anni, uno dei principali ostacoli alla crescita del settore delle costruzioni. Le cause di questa situazione sono da ricercarsi nel rapporto costo/ore lavorate, reso poco proficuo dagli errori che l’attività edilizia porta con sé. Troppe volte, in Italia, le previsioni di spesa si rivelano poco accurate, i tempi di esecuzione si allungano rispetto ai programmi, ci si accorge troppo tardi di imprecisioni progettuali, e così via. Tutti questi aspetti determinano la bassa produttività. Un’altra componente è la filiera lunga, con una difficoltà nel flusso delle informazioni e nell’organizzazione dei rapporti tra gli attori della filiera, che genera pesanti inefficienze.

La digitalizzazione può contribuire a cambiare questo scenario ed elevare i livelli di produttività del comparto, oltre a consentire di raggiungere nuovi obiettivi qualitativi in termini di sicurezza e sostenibilità. Obiettivi che possono essere estesi alle attività connesse a tutto il ciclo di vita di un’opera, nelle fasi di progettazione, costruzione, consegna, gestione e manutenzione.

Rendere le informazioni facilmente accessibili, identificabili e confrontabili a tutti gli attori della filiera, consente di aumentare la produttività, ridurre gli sprechi e rendere i processi più sostenibili ed efficienti.

Allo stesso tempo, i benefici del digitale si posso trovare anche nella riduzione del rischio operativo: un tracciamento efficace dei flussi di materiali e di lavoro, specialmente in contesti di subappalto, evita alle imprese di esporsi a rischi amministrativi, di sicurezza e ambientali.

A che punto siamo

Nell’ultimo decennio il settore delle costruzioni ha avviato un significativo cambiamento in chiave digitale, con l’obiettivo di crescere. Le nuove tecnologie consentono infatti di migliorare l’efficienza, aumentare la produttività e mitigare il rischio sul lavoro. Ma la situazione è ancora lontana da essere a un livello soddisfacente.

Il comparto è partito sicuramente in ritardo rispetto ad altri settori economici come – per esempio – quello della Manifattura che già da anni ha avviato la transizione in chiave “Industria 4.0”.

Oggi lo scenario nell’edilizia è quindi quello di una filiera ancora frammentata, con livelli di digitalizzazione e gestione dei processi eterogenei. Le nuove tecnologie sono diffuse ancora “a macchia di leopardo”, adottate dalle realtà più grandi e illuminate, ancora poco mature nelle organizzazioni di dimensioni ridotte. In generale, si registrano difficoltà nel trasferire con efficienza le informazioni sia orizzontalmente, tra una fase produttiva e l’altra, sia verticalmente, tra imprese, professionisti e addetti.

La recente fluttuazione dei prezzi dei materiali e le conseguenti difficoltà di approvvigionamento, hanno però contribuito a dare quella spinta decisiva al mercato: tutti i più importanti operatori del settore ritengono ormai improrogabile la transizione digitale. Solo adottando strumenti che consentano agli operatori di rispondere con rapidità e precisione alle richieste del mercato, il settore potrà mantenere alta la competitività.

Il ruolo del BIM

In questo scenario il BIM ha un ruolo importante: consente agli operatori della filiera delle costruzioni di efficientare i flussi di lavoro, di condividere in maniera automatica le informazioni, di garantire trasparenza e accessibilità. Avere sempre accesso a dati di qualità e tracciabilità sui materiali – anche in un’ottica di economia circolare – porta a benefici concreti, quali una miglior qualità dell’output e una generale riduzione dei costi.

Il BIM, che trova i suoi principi cardine in termini quali collaborazione a distanza, condivisione delle informazioni, interoperabilità e standard digitali, risulta quindi essere uno strumento di lavoro perfettamente adatto a supportare gli operatori in questo processo di revisione e di riconfigurazione in senso digitale dell’intera filiera delle costruzioni.

BIM e digitalizzazione: le prospettive

Siamo attualmente di fronte a un importante momento di svolta per la digitalizzazione del comparto.

Da un lato, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) si configura come l’occasione per ammodernare il settore alle costruzioni: i grandi interventi infrastrutturali costituiscono una parte significativa del Piano. E in molti dei bandi legati al PNRR il BIM è considerato un fattore premiale apprezzato in sede di offerta come “merito tecnico” oppure come “metodologia”.

Allo stesso tempo, il Nuovo Codice dei Contratti Pubblici (Codice Appalti) in vigore dal 1° aprile 2023 introduce importanti novità legate al tema della digitalizzazione, considerata di fatto “motore” per modernizzare l’intero sistema dei contratti pubblici e ciclo di vita dell’appalto. La misura, per esempio, prevede l’utilizzo della Banca dati nazionale dei contratti pubblici, del fascicolo virtuale dell’operatore economico, delle piattaforme di approvvigionamento digitale e di procedure automatizzate nel ciclo di vita dei contratti pubblici. È prevista anche una digitalizzazione integrale in materia di accesso agli atti, in ottica di continuità con lo svolgimento in modalità digitale delle procedure di affidamento e di esecuzione dei contratti pubblici, in modo da consentire a tutti i cittadini la possibilità di accedere, quando possibile, alla documentazione di gara. Inoltre, il Nuovo Codice Appalti sancisce l’obbligatorietà del BIM sopra la soglia di 1 milione di euro dal 1° gennaio 2025.

Insomma, la strada per la digitalizzazione delle costruzioni è tracciata e non si può tornare indietro.

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