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La progettazione Bim per la certificazione energetica

L’approccio alla base del Building Information Modeling e gli strumenti utilizzati nel suo ambito offrono interessanti proiezioni anche in ambiti diversi dalla progettazione architettonica e strutturale correlati al comportamento e alle prestazioni dell’organismo edilizio.

In particolare, il Bim rappresenta un supporto estremamente interessante per la progettazione energetica degli edifici, pur non essendo direttamente adattabile e standardizzabile, come abbiamo già visto in precedenti articoli, all’analisi energetica degli stessi.

I dati contenuti nei file IFC utilizzati in ambito BIM sono prevalentemente di carattere geometrico, e vanno perciò integrati con ulteriori informazioni

Ciò deriva principalmente dal fatto che i dati contenuti nei file IFC utilizzati in ambito Bim sono prevalentemente di carattere geometrico, mentre l’analisi di tutti gli aspetti connessi all’analisi energetica dell’immobile necessita non solo dei dati termici e fisici relativi alle componenti dell’edificio, ma anche di una serie di ulteriori informazioni, fra cui ad esempio quelli relativi alla fascia climatica e quelli descrittivi delle prestazioni delle componenti impiantistiche.

L’analisi energetica dell’immobile necessita non solo dei dati termici e fisici relativi alle componenti dell’edificio, ma anche di ulteriori informazioni come quelle relative alla fascia climatica e alle prestazioni delle componenti impiantistiche

In buona sostanza, per riprendere definizioni correntemente utilizzate, l’analisi – e la conseguente certificazione energetica – dell’edificio richiede una modellazione dello stesso non solo di tipo quantitativo ma anche qualitativo, per la quale i set di dati contenuti nel modello IFC risultano certo indispensabili ma non sufficienti.

Fra le criticità e i limiti della modellazione energetica spiccano in particolare la mancanza di informazioni specifiche come, oltre alla già citata zonizzazione climatica, anche la specificazione di zone termiche dell’edificio, che presuppongono input non solo di carattere geometrico relativi alla conformazione fisica degli spazi, o ancora l’inserimento di informazioni descrittive relative alle prestazioni termiche dell’involucro edilizio e degli impianti in esso ospitati.

Tramite software dedicati è possibile, a partire da un file IFC standard, determinare il fabbisogno energetico di un edificio analizzando parametri come il riscaldamento, il raffrescamento, la ventilazione, l’illuminazione, il tasso di occupazione e la tipologia di attività ospitate

Altrettanto indispensabili risultano informazioni non specificamente correlate al BIM, fra cui dati di tipo climatico come l’andamento temporale delle temperature esterne e, più in generale, tutte le informazioni di tipo termoigrometrico funzionali alla precisa definizione del contesto di inserimento dell’edificio.

A tali dati di carattere ambientale devono infine affiancarsi informazioni specifiche relative alla disposizione e alle condizioni di esercizio degli elementi trasparenti e opachi dell’edificio, come ad esempio, l’esposizione delle pareti, il loro orientamento, se queste ultime sono esposte all’esterno o confinano con altri ambienti, se questi sono riscaldati o meno, informazioni, quindi, che intuitivamente influiscono sulla corretta valutazione delle prestazioni energetiche dell’immobile.

I software per l’analisi energetica sono in grado di produrre la simulazione e valutazione delle prestazioni energetiche, il calcolo dei fabbisogni, la conformità dei valori ai requisiti di legge e la certificazione energetica APE dell’edificio

Prestazione energetica che, altrettanto intuitivamente, non può essere gestita esclusivamente all’interno di un modello IFC, che per sua natura manca sia di tutte quelle informazioni necessarie alla caratterizzazione termico fisica dell’edificio, sia di quelle relative al contesto climatico in cui quest’ultimo si colloca.

A oggi, in attesa di una più che possibile implementazione all’interno delle piattaforme BIM di funzionalità avanzate che consentano di estenderne l’utilizzo diretto anche nell’ambito dell’analisi energetica, la soluzione più efficace consiste nell’utilizzo di due software autonomi, dei quali uno dedicato alla progettazione architettonica e strutturale in ambiente BIM e uno dedicato all’analisi e certificazione energetica, seguito dall’integrazione dei risultati prodotti da ognuno di essi.

Importazione file IFC in software per le prestazioni energetiche (Edilcima EC700 Calcolo delle prestazioni energetiche)

A partire da un file IFC standard, in altre parole, è possibile determinare il fabbisogno energetico di un edificio analizzando tramite appositi software parametri come il riscaldamento, il raffrescamento, la ventilazione, l’illuminazione, il tasso di occupazione e la tipologia di attività ospitate, prendendo in considerazione tutte le variabili (geografiche, climatiche, di orientamento) cui è soggetto l’edificio in modo da ottenere una modellazione il più possibile fedele del suo comportamento energetico nelle reali condizioni di esercizio.

Calcolo prestazioni energetiche degli edifici (Edilclima EC700 – Nuova Versione 10)

A questo scopo l’utilizzo di software specialistici permette di effettuare analisi energetiche dinamiche, definire con precisione i fabbisogni e generare infine in funzione di tali analisi le configurazioni impiantistiche utilizzabili per la modellazione degli impianti.

In particolare, tra i risultati ottenibili con queste modalità rientrano l’individuazione ed impostazione delle zone termiche, le esposizioni dei locali, la definizione dei parametri termici e fisici dell’involucro, la simulazione e valutazione delle prestazioni energetiche, il calcolo dei fabbisogni, la conformità dei valori ai requisiti di legge e la certificazione energetica APE dell’edificio.

(Crediti immagini: Blumatica, Edilclima, Logical Soft, Namirial)

Con il contributo di Assobim

Assobim

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