Autodesk, azienda specializzata in software per architetti, costruttori, ingegneri, progettisti, produttori, artisti 3D e team di produzione, ha condiviso che STI Engineering, società che offre servizi di ingegneria multidisciplinare e consulenza nel settore delle costruzioni civili e degli impianti industriali, ha scelto la propria suite Architecture, Engineering & Construction Collection (AEC), ampliando così i propri servizi di Digital Construction Management e Project Management digitale.
STI engineering – parte del Gruppo STI Corporate – opera in ambiti operativi quali quello Civile & Infrastrutture, Industriale Energy & Chemicals e Marine. Ai servizi consolidati, che vanno dalla progettazione alla gestione delle attività di costruzione, STI Engineering ha affiancato strumenti e competenze digitali che gli hanno permesso di proporsi al mercato con un’innovativa gamma di servizi digitali di ultima generazione e oggi si presenta sul mercato come una realtà internazionale con 15 uffici in 8 Paesi e oltre 3.000 progetti sviluppati con successo in 50 diversi paesi.
Come sottolineato da Stefano Massarino, CEO e Chairman dell’azienda, innovazione e digitalizzazione sono da sempre parte del DNA di STI Engineering: “Abbiamo iniziato scrivendo codici nel mondo dell’automazione e ci consideriamo pionieri nella modellazione parametrica e della gestione informatizzata dei processi di progettazione. L’esperienza nel settore petrolchimico, un campo già all’avanguardia nei primi anni duemila, ci ha consentito di acquisire competenze digitali che abbiamo esteso al mondo delle costruzioni civili e industriali”.
Per STI Engineering è stato sin da subito fondamentale condividere i dati presenti in un modello tridimensionale tra le discipline coinvolte direttamente nella loro forma originale e senza passare per il tradizionale disegno 2D e per tale motivo ha investito in ricerca e sviluppo, riuscendo a sviluppare prototipi digitali in grado di far vivere ai propri clienti l’esperienza di navigazione e interazione con i modelli 3D attraverso sistemi immersivi.
“Abbiamo seguito attentamente l’evoluzione del mercato”, ha continuato Massarino, “e soprattutto abbiamo saputo intercettare le realtà interessate ad applicare soluzioni totalmente digitali nel monitoraggio e controllo delle attività di costruzione e di gestione dei propri investimenti. L’opportunità è arrivata e ha imposto un salto di qualità, con la scelta del BIM come ambiente operativo multidisciplinare e a più dimensioni, grazie al quale affinare i servizi di Digital Construction Management e Project Management digitale, oggi vero fiore all’occhiello di STI”.
Da qui, l’integrazione di Architecture, Engineering & Construction Collection di Autodesk che ha rappresentato la naturale evoluzione di questo processo e ha messo a disposizione di STI una piattaforma BIM supportata da un ambiente comune di dati basato sul cloud in cui sviluppare progetti in modo efficace, dalle fasi iniziali al modello esecutivo.
La suite software di Autodesk si è rivelata sin da subito un elemento importante per il lavoro di STI Engineering in particolare nella realizzazione dello stabilimento di Boffalora sopra Ticino di Vetropack, produttore europeo di imballaggi in vetro per l’industria alimentare e delle bevande, un progetto cui il BIM si è rivelato un vero e proprio standard operativo, fornendo una progettazione unificata, intelligente, funzionale, semplificata e sostenibile. Il progetto ha visto la realizzazione di un sito produttivo esteso su un terreno di 347mila metri quadrati di cui circa la metà destinato all’edificazione ed ha riguardato tutte le fasi di realizzazione, da quelle preliminari a quelle esecutive, inclusi tutti gli edifici e le aree del sito. In tutto ciò, gli strumenti della suite AEC Collection si sono rilevati fondamentali.
L’incarico per la progettazione della nuova sede italiana di Vetropack è stato commissionato nel 2018 da GSE Italia, filiale italiana del General Contractor francese specializzato nel settore della logistica, industria e terziario.
“Attraverso Autodesk Revit sono stati predisposti i modelli architettonici, strutturali, elettrici e impiantistici di ogni area”, ha spiegato Umberto Beneventano, BIM Manager. “I modelli sono stati in seguito federati con Autodesk Navisworks, grazie al quale è stato possibile anche verificare le interferenze attraverso tecnologie di realtà immersiva, in grado di fare la differenza per operazioni di controllo interdisciplinare di progettazioni così complesse”. Il tutto lavorando simultaneamente, grazie alle opportunità offerte dalla modellazione parametrica, su un unico ambiente a più dimensioni.
Il progetto architettonico sviluppato da A2N Studio Associato Architetti ha così preso vita di pari passo con le altre discipline, a partire dagli impianti HVAC e MEP. “L’instradamento delle reti idroniche e di scarico è stato oggetto di continui adeguamenti”, ha sottolineato Federica Crivelli, HVAC Engineer. “Con l’uso di Revit il nostro modello si adattava automaticamente ai cambiamenti apportati e ogni disciplina ha potuto operare sempre sulla versione più aggiornata del progetto”.
Oltre a fornire ai diversi team di progettazione un’unica piattaforma per la modellazione e la gestione delle diverse discipline coinvolte e a ottimizzare la collaborazione tra le persone, AEC Collection di Autodesk ha permesso di sviluppare da remoto una parte del modello durante la pandemia da Covid 19, cosa che sarebbe stata impossibile fare senza un ambiente unico di interscambio come Revit.
Inoltre, la disponibilità di un modello coordinato tra le varie discipline è stato fondamentale anche in termini di sostenibilità poiché ha permesso di ottimizzare gli impianti, evitando così un sovradimensionamento dei componenti ad essi collegati e permettendo il raggiungimento di un risparmio sia economico che energetico.
Non solo. La funzionalità Navisworks permette oggi a STI Engineering di utilizzare strumenti di realtà virtuale immersiva in nuovi progetti per approfondire le analisi dei dettagli di tutte le discipline e risolvere i problemi in anticipo come sottolineato da Beneventano: “Una naturale evoluzione della progettazione con la metodologia BIM riguarda l’utilizzo della realtà aumentata che, applicata grazie all’utilizzo di Navisworks e relativi plug-in, ci permette già di intercettare eventuali discrepanze tra digitale e fisico, in modo da aggiornare il modello, arricchirlo di ulteriori dati e ottenere il digital twin as built di quanto realizzato”.
L’esperienza acquisita attraverso un progetto così complesso come il nuovo stabilimento di Vetropack consente oggi a STI Engineering di guardare al futuro con ancora maggiore ambizione come confermato da Beneventano che conclude: “La gestione del dato è il livello successivo della digitalizzazione delle costruzioni. Le informazioni raccolte in progettazione e corrette in cantiere possono aprire nuovi scenari di business nella gestione di quello che costruiamo. Il futuro ci porta in quella direzione”.
Sul sito di Autodesk è possibile guardare il video del progetto.