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La sicurezza in cantiere diventa smart

In un cantiere moderno anche la gestione della sicurezza deve essere flessibile, innovativa e performante per garantire il più alto grado di tutela della salute dei lavoratori. Tanto più, con la diffusione del Coronavirus. La nuova frontiera si chiama “Smart Safety”: una sicurezza basata sull’interattività e sulla tempestività di intervento, possibile grazie all’applicazione delle tecnologie più all’avanguardia.

La diffusione di strumenti digitali nei cantieri porta molti vantaggi anche sul piano della sicurezza dei lavoratori. Oggi, in epoca di pandemia, alle problematiche legate ai rischi di incidenti e infortuni si aggiungono l’esigenza di distanziamento sociale fra gli operatori e il rispetto di una serie di regole per la prevenzione del contagio.

Indispensabile quindi un processo di transazione digitale che consenta di facilitare e migliorare i controlli e la gestione di tutto quanto ruota attorno alla sicurezza. Per una organizzazione ottimale del cantiere e per la salvaguardia degli addetti ai lavori tutti gli attori coinvolti nel processo devono essere in grado di ricevere dati aggiornati sulle situazioni del cantiere e trasmettere informazioni e istruzioni in tempo reale ai diversi operatori.

Con l’avvento del Covid 19 anche nell’edilizia molto è cambiato. E’fondamentale, per esempio, definire con estrema precisione le turnazioni di chi lavora per rispettare le regole vigenti ed elaborare cronoprogrammi per gestire la meglio le sovrapposizioni in maniera chiara e veloce. Anche la comunicazione tra le varie figure presenti in un cantiere va ottimizzata, allo scopo di erogare informazioni nel modo più rapido possibile e consentire di ricevere azioni di risposta nell’immediato.

Gli strumenti Bim-based sono certamente la soluzione più funzionale, perché permettono di simulare tempi e processi costruttivi, di prendere decisioni importanti all’interno di un modello virtuale così da evitare il più possibile, e in ogni caso ridurre, incidenti e rischi di lavoro in loco.

Sistemi di sicurezza di cantiere

Come viene gestita concretamente la sicurezza in un cantiere 4.0? Con tecnologie innovative che lavorano in sinergia.

Ci sono i sistemi Sapr, strumenti aeromobili di pilotaggio remoto (i droni, per intenderci) che offrono un importante supporto nel monitoraggio dello stato di avanzamento dei lavori, ma anche nell’individuazione di possibili interferenze – clash detection – e di tutti i pericoli connessi. Questi velivoli meccanici restituiscono immagini ad alta risoluzione e riducono notevolmente l’esposizione delle persone a rischi sul lavoro. Infatti, vengono utilizzati anche dai project manager per osservare da remoto gli operatori e assicurarsi che siano rispettati gli standard di sicurezza e le distanze.

Utilissimi anche i sistemi Iot che prevedono l’applicazione di sensori alle persone e agli oggetti, per esempio ai dispositivi di protezione individuale e vengono utilizzati per garantire una sicurezza attiva in cantiere, infatti trasmettono ai responsabili dei controlli informazioni preventive sulle potenziali situazioni di percolo, così che questi possano segnalare tempestivamente ai lavoratori il verificarsi di situazioni di emergenza.

Contro il virus vince la sicurezza smart

L’integrazione delle attuali tecnologie – Bim, Iot, droni, nuvole di punti – consente di mettere a punto strumentazioni innovative per analizzare e monitorare le attività che possono favorire la diffusione del Covid 19 e per evidenziare le contromisure da adottare nei cantieri. Con l’utilizzo del building information modeling e di piattaforme cloud si possono creare validi sistemi di vigilanza e quindi anche migliorare i protocolli di sicurezza per ridurre al minimo il rischio di contagio.

Acca Software per esempio ha sperimentato la UsBim. Platform, piattaforma di collaborazione in Bim, che rende possibile centralizzare e condividere in real-time le informazioni e i modelli con tutti i membri del team e rendere più efficaci la pianificazione, i progetti, l’esecuzione e la manutenzione di una costruzione. Un sistema che semplifica la collaborazione, la gestione dei modelli di grandi dimensioni, l’accesso e la distribuzione di informazioni e documenti del progetto e del Bim model.

Questa tecnologia si basa su un’app che viene caricata sullo smartphone dei lavoratori e su una piattaforma cloud che contiene tutte le caratteristiche tecniche del cantiere e sulla quale i dati vengono trasmessi in tempo reale. Si tratta di una metodologia per monitorare e prevenire l’inosservanza delle regole di comportamento che, in caso di rischio, è in grado di inviare un alert immediato. E’, in sostanza, un efficace sistema di sorveglianza e individuazione di eventuali condotte scorrette e pericolose da utilizzarsi sia in presenza di un supervisore della sicurezza e della prevenzione da contagio, sia da remoto attraverso l’analisi dei dati sulla piattaforma cloud, utili anche a tracciare i contatti intercorsi tra le persone.

Tra le varie funzionalità della piattaforma, la possibilità di localizzare e tracciare i lavoratori nel cantiere outdoor con Gps indoor, la video-sorveglianza e il controllo della temperatura con sistemi di monitoraggio non invasivi, la verifica del Dpi.

Smart Space, società specializzata nello sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative specifiche per le costruzioni, con sede a Fano, è un centro di competenza multidisciplinare che fornisce servizi di ingegneria integrata supportati da tecnologie digitali d’avanguardia. L’azienda ha messo a punto il sistema Algiz, una linea di prodotti per le diverse esigenze di cantiere suddivisa in sei moduli, applicabili anche singolarmente in relazioni alle diverse esigenze.

Tra questi, il sesto modulo che riguarda la Smart Safety, quindi l’insieme di strumenti digitali per garantire la sicurezza dei lavoratori e offrire un valido supporto ai soggetti responsabili della loro incolumità.

Si tratta di una tecnologia all’avanguardia per la localizzazione continua delle persone in cantiere. Ciascun operatore è dotato di un dispositivo indossabile multifunzionale, alimentato a batteria e ricaricabile. Questo device è inserito nel Dpi e monitora l’effettiva distanza tra gli operatori, inviando segnali di allarme quando non vengono rispettati i parametri stabiliti. Una soluzione che permette quindi di evitare assembramenti, ma anche di avere in ogni momento un conteggio preciso delle persone presenti in cantiere e di monitorare il tempo di permanenza di ciascun operatore in un punto specifico dell’area.

I dispositivi comunicano con una piattaforma centralizzata – collegata a un’infrastruttura di campo per garantire la copertura radio del cantiere – che raccoglie tutti i dati e li elabora per migliorare la gestione della sicurezza.

Equipaggiamenti da lavoro high tech

Quello dei dispositivi intelligenti indossabili (wearable smart devices) è un settore in crescita. Oltre agli strumenti Iot come braccialetti, visori e smartwatch, si stanno affacciando sul mercato i cosiddetti smart Dpi: giubbotti, caschi, guanti e scarpe sui quali vengono montati dei sensori collegati ad altri strumenti elettronici – come gli smartphone, wireless o Bluetooth- che rilevano, registrano e comunicano i dati all’istante, spesso senza il bisogno dell’intervento umano.

Con questi dispositivi di protezione digitalmente avanzati il lavoratore resta sempre connesso ed è più protetto e consapevole dei pericoli, oltre che in grado di relazionarsi con i colleghi. Gli smart Dpi possono monitorare la posizione dei singoli lavoratori che li indossano, ma anche alcuni loro parametri fisiologici, garantendo una maggiore sorveglianza sanitaria.

Esistono wearable device muniti di sensori per rilevare il battito cardiaco, la temperatura corporea o la saturazione dell’ossigeno. Gli smart Dpi, oltre alla componente sensoristica, hanno una parte elettronica che riceve i dati e li elabora per poi trasmetterli a un dispositivo esterno – computer, tablet o smartphone – oppure direttamente nel cloud. Ci sono elmetti che possono misurare l’affaticamento di un muratore o gilet che si illuminano quando un lavoratore vaga in un’area non sicura.

Il panorama dei dispositivi intelligenti è variegato con il vantaggio che in un cantiere dove tutto e tutti sono connessi la tempestività nello scambio di informazioni e la velocità di intervento in caso di pericolo è quindi una certezza.

I Dpi smart sono strumenti salvavita in caso di emergenza, ma anche di formazione e diffusione di istruzioni a seconda delle necessità lavorative. Questi indumenti devono essere resistenti funzionali così come confortevoli ed ergonomici. L’inserimento di sensori non deve essere di intralcio allo svolgimento delle attività. La tecnologia wearable è una disciplina che sta attirando l’interesse di accademici e progettisti.

Un gruppo di ricercatori dell’Università degli Studi dell’Aquila, guidato dal professor Pierluigi De Bernardinis – docente di Organizzazione del Cantiere – ha ideato una cintura intelligente, la smart safety belt. Nel prototipo sono stati inseriti diversi sensori, nella parte flessibile e nella fibbia, in grado di rilevare alcuni parametri fisiologici del lavoratore e la qualità dell’aria. Il monitoraggio dei dati raccolti dalla cintura darà ai responsabili di cantiere la possibilità di valutare il rischio legato all’interazione tra luogo di lavoro e condizioni fisiche di chi vi opera e, soprattutto, di verificare lo stato dei luoghi senza dovervi accedere ed esporre altre persone al pericolo.

In particolare, quando l’incidente accade in uno spazio confinato, con poche aperture di ingresso e uscita con maggiore rischio di formazione di atmosfere tossiche, aerazione inadeguata e difficoltà di soccorso immediato. La conoscenza in tempo reale dei parametri ambientali permette di organizzare meglio gli interventi sul posto, riducendo i tempi di azione. Il costante monitoraggio dei luoghi di lavoro consente anche di individuare e analizzare i “near miss” – i mancati infortuni – per ricostruirne le dinamiche e prevenirne di nuovi.

Si stanno sviluppando dispositivi intelligenti che emettono un ronzio quando una persona si trova a meno di due metri dall’utente del dispositivo. Questi strumenti Iot possono essere indossati sulle scarpe dei lavoratori, dove cominciano a ronzare se qualcun’altro si avvicina troppo. Ciò consente ai cantieri edili e ad altri luoghi di lavoro di continuare a operare e seguire misure di allontanamento sociale.

L’azienda francese Intellinuim, con sede a Aix en Provence, ha realizzato dei modelli di scarpe di antinfortunistica connesse con un dispositivo Pod che può essere agganciato direttamente allo scarponcino o allo stivale da lavoro. In caso di caduta o quando l’operatore risulta fermo da troppo tempo questi Dpi vibrano per dare all’utente la possibilità di annullare il segnale se non è in presenza di situazioni di pericolo. In caso contrario, se l’utente non è in grado di bloccare questo avviso, scatta l’allarme in automatico e il sistema è in grado di riconoscere e localizzare il lavoratore e, nello stesso tempo, di controllare da remoto il coretto funzionamento dei macchinari.

Oggi in commercio si trovano anche i “guanti intelligenti” che contengono al loro interno dei micro-sensori. Questi vengono usati per monitorare i movimenti e i posizionamenti delle mani nel caso in cui chi li indossa stia utilizzando macchinari pericolosi. Questi dispositivi emettono un segnale di allerta nel caso in cui l’utente si avvicini troppo a una zona della macchina che possa metterne a repentaglio la salute.

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