Home Costruzioni XtreeE crea la rete globale di stampa 3D per le costruzioni

XtreeE crea la rete globale di stampa 3D per le costruzioni

Dopo due tornate di finanziamenti e l’investimento di Vinci Construction e Shibumi International, fondo di venture fund di proprietà di Gülermak Heavy Industries e dello studio di ingegneria Thornton Tomasetti, XtreeE ha formalizzato il suo modello di business basato sull’implementazione di una rete globale di unità di stampa 3D collegate.

Nel 2020, la piattaforma digitale XtreeE Printing as a Service collegherà i clienti alla comunità dei designer (architetti, product designer e ingegneri) e alla rete di stampanti 3D.

XtreeE è stata fondata nel dicembre 2015, a seguito di un progetto di ricerca di successo che associa la scuola di architettura Paris-Malaquais e la scuola di ingegneria Arts et Métiers ParisTech. Con 10 brevetti internazionali, a tecnologia XtreeE ha richiesto tre anni di collaborazione tra diversi partner accademici e industriali.

L’obiettivo della società francese è duplice: fornire al settore AEC sistemi costruttivi nuovi e più performanti e migliorare la sicurezza e ridurre l’impatto ambientale delle costruzioni. Dopo l’impianto pilota di Parigi, XtreeE avvierà una unità produttiva a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, che sarà gestita dal suo partner locale Concreative.

La seconda unità di produzione avvia la strategia di XtreeE tesa a strutturare una rete mondiale di oltre cinquanta unità di stampa 3D collegate entro il 2025. L’apertura di altre due unità in Asia è attualmente in discussione.

XtreeE, la tecnologia applicata

XtreeE ha già dimostrato la fattibilità della sua tecnologia con più di venti progetti, tra cui elementi architettonici (pareti, colonne, pannelli di facciata), infrastrutture (reti idriche e di riscaldamento, torre per le telecomunicazioni, barriere coralline) e arredi interni ed esterni (panche, sedie, scrivanie, vasi).

Viliaprint, social housing
XtreeE collabora con Plurial Novilia (gruppo Action Logement), lo studio Coste Architectures e il gruppo cementizio Vicat per costruire cinque case sociali vicino a Reims, combinando la stampa 3D in calcestruzzo e la costruzione off-site, dimostrando che la stampa 3D, con l’utilizzo di strumenti di progettazione digitale, porta alla libertà architettonica, alla riduzione dell’uso di materiali grazie all’ottimizzazione delle strutture (l’obiettivo di riduzione del volume di calcestruzzo utilizzato oscilla fra il 40 e il 70%) e alla riduzione di ritardi e costi. L’inizio dei lavori è previsto per i primi mesi del 2020.

XReef, la scogliera ecologica
Trentadue scogliere artificiali, tilizzate anche come punti di ormeggio, sono state progettate in modo ecologico, stampate in 3D e immerse nell’area marina protetta al largo di Agde (Francia), nel Mar Mediterraneo. Il grande progetto di ingegneria ecologica in corso oltre a XtreeE coinvolge Seaboost (Egis Group) e Vicathave per la fornitura di habitat e spazi di nidificazione per molte specie (pesci, coralli, alghe). Le scogliere sono state immerse il 31 maggio scorso.

St@tion4D, la panchina connessa
Creata da XtreeE in collaborazione con lo studio di costruzione Razel-Bec, il gruppo di pre-caster Saint-Léonard e lo studio di architettura Aconcept, si tratta di una panchina connessa, mobile e personalizzabile testata sul sito della futura stazione Massy Opéra, nell’ambito del progetto della metropolitana Grand Paris. Permette alle autorità locali di raccogliere dati e suggerimenti di utilizzo tramite un’applicazione mobile, per migliorare il servizio.

Un mercato da 40 miliardi di dollari

Quella proposta da XtreeE è una tecnologia innovativa per affrontare sfide sociali e ambientali.
I risultati riflettono la crescita del mercato della stampa 3D per l’edilizia: a livello mondiale è stimato a quasi 40 miliardi di dollari entro il 2027 (dati SmarTech).

Secondo XtreeE la stampa 3D integrata nei metodi di costruzione esistenti può fornire una risposta alle sfide sociali e ambientali: le previsioni demografiche prevedono un aumento di 2,5 miliardi di persone sul pianeta entro il 2050 (di cui il 66% vivrà nelle aree urbane) e la stampa 3D può contribuire a contenere la crisi abitativa.

La stampa 3D può contribuire anche il miglioramento della sicurezza nei cantieri edili: oltre 180 milioni di persone lavorano nel settore delle costruzioni in tutto il mondo (dati Ilo, Wiego).

Dal punto di vista delle risorse, vengono utilizzate 3 tonnellate di calcestruzzo all’anno per persona sulla Terra (dati Statista, World Economic Forum, Ecocem), un consumo che ne fa il materiale più usato dopo l’acqua.

Con parti strutturalmente ottimizzate, posizionando il calcestruzzo giusto al posto giusto, la stampa 3D offre la possibilità di ridurne il consumo nelle costruzioni fino al 70%. La produzione di cemento, componente principale del calcestruzzo, genera l’8% delle emissioni globali di CO2 (dati Chatham House, WWF). La rimozione delle casseforme riduce anche gli scarti di costruzione.

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