Quasi una provocazione, ma riuscita.
Quella che Zachary Schoch con l’aiuto di Eugene Lee ha sviluppato e che fa vedere tramite il proprio blog, non è una vera e propria casa, piuttosto è un riparo, simile a un igloo o a una yurta mongola.
Ma la sua cifra sta nella velocità di composizione e nel metodo di preparazione, che ovviamente riguarda la stampa 3D.
Altra novità, di non poco conto, il materiale con cui viene stampata: l’ABS.
Schoch ha mostrato il prototipo alla 3DPrinted World di Burbank, in California.
La struttura sta in una macchina e può essere montata in pochi minuti.
Il progetto fa leva sia sulle geometrie, sia sulle capacità di adattamento del materiale, che si prestano a supportare il gioco di incastri.
Ogni elemento consta di tre pezzi, che Schoch ha stampato con una struttura robotizzata, che ha chiamato Euclid (1,12 x 1,12 x 1,2 metri) in 18 ore.
Le valutazioni sui costi di produzione, indubbiamente alti, non possono far parte ora del contesto di analisi.
Si tratta, piuttosto, di cogliere il valore prospettico della proposta del designer (che su Tumblr mostra le altre sue proposte in fatto di interior design, QUI), in quanto gli elementi creati dispongono delle tracce per far passare sistemi di aerazione e condotte idriche. In linea teorica, quindi, i moduli potrebbero essere sufficienti a garantire al riparo i servizi necessari.