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La progettazione in Bim secondo Ingaglio & Partners

Lo Studio Associato Ingaglio & Partners, che opera dal 1970 ed è specializzato nei settori sanitario, alberghiero e residenziale si è naturalmente evoluto alla progettazione in Bim.

Lo Studio Associato Ingaglio & Partners è stato fondato dall’architetto Gaetano Ingaglio negli anni 70 a Roma, dove opera nel campo dell’architettura e dell’ingegneria realizzando alcuni importanti progetti, tra cui spicca la sistemazione del piazzale del Traforo del Monte Bianco per il gruppo ITALSTAT- Gruppo IRI.

Nel corso degli anni ha ampliato i propri ambiti di operatività all’ingegneria impiantistica, lavorando sia in ambito pubblico che privato, assicurando alla committenza la gestione dell’intero iter progettuale dalla fase ideativa, studio di fattibilità dell’intervento e dall’analisi costi benefici, fino a quella realizzativa offrendo un insieme di servizi integrati, di carattere tecnico, economico e burocratico. Oggi lo studio opera in tutta Italia con particolare specializzazione nei settori sanitario, alberghiero e residenziale.

Con l’ingresso dell’Architetto Monica Ingaglio, figlia del fondatore, lo studio ha adottato il software Archicad, che negli anni è diventato strumento cardine dell’attività lavorativa dello studio. “Progettare in 3D – racconta Monica Ingaglio – ci ha permesso negli ultimi anni di passare in maniera naturale al Bim e a una tipologia di progettazione integrata e collaborativa”.

Il rapporto tra Archicad e lo Studio Associato Ingaglio & Partners si è consolidato nel tempo con il supporto tecnico di Graphisoft e alla qualità del servizio offerto dal rivenditore Tecno 3D. Negli ultimi anni il supporto ha permesso allo studio di ottimizzare i processi lavorativi e sviluppare una progettazione in Bim corretta e integrata.

Nello sviluppo del BIM all’interno dello studio è stato di particolare rilevanza il progetto del “Policlinico dello Stretto” di Messina, per il quale ha vinto il premio Cneto (Centro Nazionale Tecnica Ospedaliera) come “miglior progetto nel settore sanitario e socio-assistenziale” per le sue caratteristiche di innovazione, resilienza e capacità di adattamento ai nuovi input derivanti dal contesto sanitario”.

Affacciato sullo stretto di Messina il nuovo ospedale in via di costruzione si sviluppa su un pendio, leggermente degradante verso il mare. L’edificio è composto da 4 piani fuori terra più uno seminterrato e sorge su una vasta area di quasi 25.000 m².

Il progetto mira all’aumento degli spazi destinati al verde a uso del personale e dei pazienti attraverso la realizzazione di tetti giardino fruibili e pareti verdi verticali; all’umanizzazione degli spazi attraverso l’uso di immagini e uso del colore a scopo terapeutico sulla base degli studi scientifici.

La progettazione degli spazi cerca di sfruttare la migliore visuale panoramica sullo stretto di Messina impiegando gli spazi esterni a scopo terapeutico tramite l’inserimento di giardini verticali e orizzontali utilizzabili da tutti gli utenti.

Il disegno progettuale ha voluto puntare sulla qualità costruttiva, sostenibilità ed efficienza energetica per conseguire la certificazione CasaClima in Classe A.

Gli spazi interni sono stati progettati pensando ai fruitori finali con una netta separazione dei percorsi dedicati al pubblico (parcheggi per il pubblico, info, accettazione, uffici, ambulatori, diagnostica, fisioterapia, morgue) da quelli dedicati al personale sanitario ed al passaggio delle barelle (sale operatorie, terapia intensiva, locali tecnici).

Varcato l’ingresso ci si ritrova in una grande hall dove sono situati l’accettazione sanitaria-amministrativa, il bar e i servizi igienici per il pubblico; il piano si divide poi in due direzioni contrapposte da una parte le funzioni accessibili al pubblico: info, pre-ospedalizzazione, diagnostica per immagini, ambulatori, CUP e fisioterapia e primo soccorso, dall’altra la cucina e la mensa del personale.

Al primo piano sono ubicate le sale operatorie, la terapia intensiva, il Day surgery con collegato il day hospital e gli uffici di direzione sanitaria, gli uffici amministrativi. Anche qui il livello di umanizzazione è realizzato mediante l’inserimento di grandi pareti vetrate all’interno delle sale con inserite immagini del territorio siciliano e delle sue splendide isole. Gli ultimi due livelli sono destinati ai reparti di degenza.

Come spiega in una nota Monica Ingaglio, “Per raggiungere gli obiettivi di progetto ogni professionista coinvolto ha utilizzato Teamwork di Archicad per lavorare in maniera collaborativa su tutti gli aspetti del progetto. In questo modo tutti i membri del team sono stati costantemente aggiornati sullo stato di avanzamento e sulle modifiche apportate in fase di revisione con il cliente, tutto in tempo reale. Il modello tridimensionale disegnato in base alle richieste della committenza è stato arricchito da informazioni più dettagliate sugli impianti e le tecnologie da utilizzare; ogni step di lavoro, dal progetto preliminare al definitivo fino ad arrivare all’esecutivo, era sempre consultabile e a disposizione in ambiente Teamwork. Il progettista degli impianti quello strutturale e il computista fino al consulente di progettazione energetica CasaClima hanno quindi potuto lavorare in maniera simultanea e coordinata”.

L’utilizzo della metodologia Bim ha permesso allo studio di passare dall’ideazione alla realizzazione di ogni idea in tempi rapidi e definiti, e di creare un processo di lavoro in grado di interpretare e al meglio le esigenze del cliente in maniera totalmente trasparente. In questo contesto, la scelta di un software BIM come Archicad si è rivelata risolutiva e determinante.

Il modello BIMx regolarmente caricato sull’ambiente di condivisione dei dati (CDE), ha permesso di “portare” in modo virtuale futuri fruitori dell’edificio negli ambienti virtuali dell’ospedale per farli rendere realmente conto di come verrà utilizzato lo spazio anticipandone le possibili criticità.

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