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Milano Aria, il nuovo polo urbano verde e digitale

Il progetto Aria è un articolato intervento di riqualificazione urbana che mette in equilibrio passato e futuro, creando un dialogo virtuoso tra storia e innovazione nell’area dell’ex-macello di Milano.

Nel quadrante sud-est di Milano, tra i quartieri Calvairate e Forlanini, vicino al passante ferroviario di Porta Vittoria c’è una vasta area, conosciuta come la “cittadella dei mercati generali”, e oggi più nota come sito dell’ex-macello. Uno spazio da tempo in disuso, con tanti fabbricati abbandonati e in stato di degrado, tutti costruiti tra il 1912 e il 1914. Negli anni Novanta è iniziato il progressivo processo di dismissione dell’area fino alla sua totale chiusura nel 2005.

Su una vasta area che comprende 15 ettari di immobili abbandonati, l’obiettivo è creare un polo culturale e residenziale per oltre 15.000 persone tra nuclei famigliari e studenti. Quello che dovrebbe diventare il più importante intervento di housing sociale in Europa, con la costruzione di oltre 1.200 appartamenti, al 60 per cento in locazione a canone concordato e per la restante parte in vendita agevolata – è in realtà un progetto molto più complesso che prevede un mix di funzioni: servizi, uffici, laboratori artigianali, fablab, coworking, spazi formativi dedicati all’avvio professionale e retail. Una piccola quota – pari a 7000 metri quadrati, sarà destinata all’edilizia libera.

Aria, questo il nome del progetto, ha vinto la seconda edizione 2020/2021 di Reinventing Cities, il bando internazionale indetto dal Comune di Milano con il gruppo C40 (la rete globale di 97 grandi città  – con sede a Londra – impegnate nello sviluppo di politiche e programmi per ridurre le emissioni di gas serra e dei danni causati dai cambiamenti climatici) che prevede l’alienazione o la costituzione del diritto di superficie di siti da destinare a progetti di riqualificazione in chiave sostenibile.

A vincere la competizione e ad aggiudicarsi l’area è un gruppo multidisciplinare guidato da Redo Sgr. Tra i partner ci sono IED Istituto Europeo di Design, Fondazione Housing Sociale , Fondazione Politecnico di Milano, MIC Mobility-in-Chain, The Fab Lab, Edoardo Tresoldi.

Per lo sviluppo della parte architettonica e urbanistica, Snøhetta (Lead Architect), Barreca & La Varra, Cino Zucchi Architetti, Stantec e Chapman Taylor Architetti. Per l’intervento sono stati investiti 500 milioni di euro.

Smart city multifunzionale al posto del vecchio mercato

Il masterplan di Aria prevede non solo il recupero e la rifunzionalizzazione degli edifici storici esistenti, che conserveranno gli elementi architettonici attuali e avranno una vocazione culturale predominante, ma anche il mantenimento di altri quattro edifici non vincolati. Il recupero degli immobili abbandonati andrà quindi oltre le richieste della Sovrintendenza

Sull’area sorgerà anche il muovo Campus internazionale dello IED, Istituto europeo di Design, che oggi ha diverse sedi sparse sul territorio milanese. Il Campus occuperà due padiglioni storici recuperati dell’area dell’ex macello, più un edificio di nuova costruzione, e sarà in grado di accogliere 4.500 studenti. Inoltre, verrà realizzato uno studentato per un totale di 600 posti letto.

Nei pressi del padiglione centrale è prevista anche la realizzazione di un distretto museale che si chiamerà Pod (Point of Disclosure) e ospiterà mostre ed eventi aperti alla città e sarà dedicato alla divulgazione delle cosidette competenze Steam (Science, Technology, Engineering, Art, Mathematics).

Altri due edifici saranno occupati dai Fablab dove verranno organizzati corsi rivolti alla cittadinanza per apprendere il funzionamento e l’uso delle nuove tecnologie digitali e dei software, ma anche per riparare piccoli elettrodomestici o educare al consumo responsabile.

In questo ambizioso progetto di trasformazione urbana nelle gallerie, negli hangar e nei magazzini della vecchia cittadella dei mercati generali troveranno così spazio nuove funzioni, servizi, uffici, laboratori artigianali, coworking, luoghi di formazione dedicati all’avvio professionale e, naturalmente, esercizi commerciali.

In attesa che i lavori prendano il via, per questo progetto si prevede una prima fase di usi temporanei, allo scopo di restituire da subito l’area al resto della città, rendendola connessa e sicura. La proposta riguarda l’utilizzo tattico di tutti gli spazi aperti e coperti che siano già idonei allo svolgimento di attività transitorie culturali e divulgative.

Il primo distretto Carbon Negative milanese

Milano avrà un distretto a bilancio negativo di emissioni, in grado di sottrarre CO2 invece di produrla. Aria sarà un quartiere full electric ad alta efficienza dove l’energia termica e frigorifera sarà fornita mediante l’innovativa tecnologia Ectogrid di Eon, basata sulla digitalizzazione per ottimizzare i flussi di energia nel sistema, recuperare e riciclare gli scarti di energia, riducendo la necessità di generazione primaria. Inoltre, l’impianto fotovoltaico delle Comunità Energetiche Rinnovabili produrrà una quantità di energia elettrica superiore, rispetto a quella consumata dal nuovo distretto e così sottrarrà CO2 dalle emissioni complessive del resto della città.

Ma c’è di più: grazie al riutilizzo di oltre 30mila metri quadrati di superficie costruita sarà possibile risparmiare la produzione di circa 4.500 metri cubi di calcestruzzo armato, evitando così di immettere nell’atmosfera oltre 2000 tonnellate di anidride carbonica.

Per sottolineare la vocazione naturalistica del progetto dell’Ex Macello, è stato scelto di utilizzare tale processo naturale come la strategia per la depurazione dell’aria indoor mediante la collocazione delle Fabbriche dell’Aria all’interno di tutti gli immobili del distretto.

I nuovi edifici residenziali si collocheranno soprattutto lungo i bordi dell’area – lasciando al centro i padiglioni restaurati e 45mila mq di spazi pubblici, con un sistema di piazze e un parco di circa 30mila metri quadrati – e avranno caratteristiche di alta sostenibilità, come tetti verdi e uso massiccio di legno ed eco cemento.

In un’ottica di sostenibilità condivisa, il progetto prevede un coinvolgimento della comunità attraverso un’infrastruttura digitale abilitante che possa consentire agli abitanti e ai conduttori di attività commerciali del quartiere di adottare comportamenti intelligenti e responsabili. Attraverso l’app sviluppata dalla società Planet Smart City, i futuri residenti potranno confrontare i propri consumi e avere una visione chiara del comportamento che il singolo utente ha sull’uso dell’energia, oltre a capire quali azioni potranno influire sulla quantità di energia e acqua consumate e potranno comparare le proprie prestazioni energetiche rispetto alla media del quartiere.

Il progetto Aria punta a raggiungere le certificazioni Leed Gold e Cities&Communities.

3 COMMENTI

  1. Progetto molto ambizioso, ma molto straordinario sotto tutti i punti elencati da voi e spiegati molto bene.
    Questa è una iniziativabellissima, dovremmo farlo in tutte le aree dismesse, non lasciare quei cadaveri di strutture fatiscenti per le periferie cheormai è città.
    Bravi, bravissimi ottimo.
    Quando sarà finito per poterselo godere.
    Grazie a voi per queste manifiche iniziative.
    Arch. Filippo Mori

  2. Di grandissimo interesse. I nomi e le istituzioni coinvolti sono una garanzia.
    Vorrei sapere: cosa sono LE FABBRICHE DELL’ARIA? Con gli edifici storici tutelati e anche con quelli che i progettisti hanno deciso di tutelare, pure se non richiesto dalla <soprintendenza, per l'autonomia energetica sull'involucro esterno cosa è stato scelto di realizzare?

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