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Il Bim avanzato: lo Space Programme

Ben prima di prendere forma nelle sue diverse rappresentazioni ogni progetto viene preceduto da una fase concettuale, in cui giocano un ruolo fondamentale le richieste della committenza in merito alle funzionalità, prestazioni e requisiti che l’opera sarà chiamata a soddisfare.

Ed è proprio questa delicata fase la base del cosiddetto Space Programme, documento in cui sono formalizzate le caratteristiche dell’opera in termini di aree funzionali, ambienti, requisiti minimi, parametri dimensionali e relazioni spaziali.

Allo Space Programme si accompagna il Functional Brief, tramite il quale vengono definiti i requisiti di ogni  spazio all’interno della struttura in funzione dell’uso cui sono destinati

Se nelle opere di piccola entità questo documento può essere redatto dal singolo professionista, all’aumentare delle dimensioni del progetto cresce anche la complessità dello Space Programme, e di conseguenza anche quella della gestione degli spazi e dei loro requisiti dimensionali e funzionali.

In più, va considerato che all’avanzare dello sviluppo del progetto non di rado il team di lavoro tende a discostarsi in misura più o meno importante da queste indicazioni di partenza, apportando una serie di varianti di cui non sempre si tiene traccia, aggiungendo alla gestione globale del progetto un ulteriore elemento di complessità.

Il Functional Brief contiene una definizione delle macroaree funzionali articolate secondo una struttura ad albero a crescente livello di dettaglio, che può arrivare sino alla definizione degli spazi che compongono i singoli ambienti

Allo Space Programme si accompagna un altro documento, il Functional Brief, tramite il quale vengono definiti i requisiti di ogni spazio all’interno della struttura in funzione dell’uso cui sono destinati; le prescrizioni sono raccolte nei cosiddetti Room Data Sheet, che comprendono le indicazioni della committenza e i riferimenti normativi relativi a caratteristiche dimensionali e attività.

Tipicamente un Functional Brief contiene una definizione delle macro aree funzionali articolate secondo una struttura ad albero a crescente livello di dettaglio, che può arrivare sino alla definizione degli spazi che compongono i singoli ambienti; ogni livello è poi ulteriormente dettagliato in funzione di specifici requisiti, fra cui le relazioni spaziali che intercorrono tra i diversi ambienti.

La definizione e gestione dei requisiti progettuali non deve essere limitata alla fase iniziale di concezione dell’opera ma deve seguire lo sviluppo e i cambiamenti del progetto lungo l’intero processo

La medesima logica si estende anche ad altri aspetti del progetto fra cui l’individuazione di accessi, flussi e percorsi, finalizzata a garantire la fruibilità della struttura.

Come già accennato la definizione e gestione dei requisiti progettuali non deve essere limitata alla fase iniziale di concezione dell’opera ma deve, al contrario, seguire lo sviluppo e i cambiamenti del progetto lungo l’intero processo; in questa ottica il Bim rappresenta per le sue caratteristiche intrinseche uno strumento di particolare efficacia per garantire l’allineamento del progetto con i requisiti della progettazione.

Nello sviluppo del progetto è possibile utilizzare software specialistici che consentono di registrare i requisiti spaziali, funzionali e tecnologici degli ambienti, tradotti in informazioni parametriche, e aggiornarli lungo l’intero arco del progetto

Presupposto indispensabile è naturalmente che questi vengano documentati e organizzati sia in funzione della fase progettuale che del livello di dettaglio del modello in modo da risultare gestibili, al pari di ogni altro contenuto informativo, nel corso dello sviluppo del progetto, garantendo un adeguato livello di interoperabilità fra gli strumenti software tramite l’utilizzo del formato IFC.

Poiché non tutte le piattaforme Bim garantiscono lo stesso livello di funzionalità in questo ambito è possibile ricorrere nello sviluppo del progetto a software specialistici che consentono di registrare i requisiti spaziali, funzionali e tecnologici degli ambienti, tradotti in informazioni parametriche, e aggiornarli puntualmente lungo l’intero arco del progetto.

In questo modo il progettista è sempre in grado di verificare la conformità delle soluzioni progettuali ipotizzate con i requisiti richiesti, individuare le difformità e procedere ad apportare i necessari correttivi.

Con il contributo di Assobim

Assobim

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