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Il Bim e i controlli di qualità

Il concetto di qualità in ambito edilizio viene spesso definito in base a diversi termini di riferimento, fra cui i programmi di controllo e i processi di garanzia della qualità.

Nell’ampia definizione di digitalizzazione dei processi edilizi non rientrano solamente tutti gli step della fase progettuale, anche se quest’ultima ha rappresentato senza dubbio il punto di partenza di questa dinamica trasformativa.

Altrettanto importante, anche in ottica Bim, è la sua estensione anche all’ambito esecutivo e in particolare al cantiere, contesto in cui è sempre più centrale un aspetto come la valutazione della qualità delle opere.

controllo qualità
Nel quadro dei processi di digitalizzazione è necessario definire la qualità del manufatto in oggettivi termini computazionali

Concetto, questo, solo apparentemente lineare, ma che in realtà in ambito edilizio assume risvolti di rilevante complessità in quanto il prodotto finale è frutto di un insieme di opere, realizzate da diversi soggetti, e con caratteristiche di unicità non comparabili a quelle tipiche della produzione industriale in serie.

Per questo motivo, il concetto di qualità in ambito edilizio viene spesso definito in base a diversi termini di riferimento, che diversi autori individuano da un lato nei programmi di controllo della qualità e nei processi di garanzia della qualità.

La valutazione di qualità può essere agevolata attraverso l’adozione di specifici standard

Concetti che, a loro volta, mutano di contenuto e significato in funzione dei soggetti coinvolti nel processo edilizio.

In ambito progettuale, ad esempio, la qualità si sostanzia nella aderenza alle richieste del committente, mentre per l’impresa questa può essere valutata nella maggiore o minore rispondenza di quanto eseguito alle prescrizioni progettuali, e nella conseguente maggiore o minore necessità di interventi correttivi.

Da questa variabilità scaturisce perciò la necessità, nel quadro dei processi di digitalizzazione, di definire la qualità del manufatto in oggettivi termini computazionali.

Ciò può avvenire, ad esempio, attraverso l’adozione di specifici standard, documenti contenenti “condizioni, comportamenti e linee guida volte a garantire che tali condizioni o comportamenti soddisfino criteri prestabiliti con livelli accettabili”.

Nell’ambito del cantiere il controllo di qualità deve focalizzarsi sia singoli componenti che sui processi costruttivi

In questo senso un contributo rilevante è quello fornito da norme tecniche europee come, ad esempio, il Regolamento sui Prodotti da Costruzione 305/2011/UE, che pone come condizione alla loro libera circolazione l’apposizione del marchio CE.

La sua presenza attesta infatti la conformità del prodotto a tutte le regolamentazioni ad esso riferito e l’espletamento di tutte le procedure di valutazione della conformità previste. In termini complessivi, tuttavia, la gestione della qualità edilizia basata su standard risulta notevolmente complessa per svariati ordini di motivi, fra cui innanzitutto la frammentazione delle prescrizioni sui controlli di qualità in diversi disciplinari, spesso legati reciprocamente legati da richiami e relazioni.

Un secondo aspetto di tale problema consiste nel fatto che, nell’ambito del cantiere, il controllo di qualità si focalizza soprattutto sui singoli componenti più che sui processi costruttivi.

controllo qualità
Il Building Information Modeling può fornire un contributo importante alle verifiche di qualità, ad esempio implementando all’interno degli oggetti modellati informazioni supplementari relative ai controlli

Ed è proprio qui che il Building Information Modeling può fornire un contributo importante, ad esempio implementando all’interno degli oggetti modellati informazioni supplementari relative ai controlli.

Un supporto a questo approccio di grande rilievo è fornito da tecnologie come la Realtà Aumentata, i sistemi di assistenza e la scansione laser; in quest’ultimo ambito, ad esempio, sono stati delineati processi digitalizzati di controllo della qualità basati sul confronto tra le rilevazioni condotte in cantiere e il modello digitale per verificare eventuali scostamenti, così come approcci che prevedono il riconoscimento automatico degli oggetti BIM contenuti nel progetto tramite scansioni laser per controllarne automaticamente la conformità alle tolleranze dimensionali ammissibili.

Le possibili varianti basate sull’utilizzo di tali tecnologie sono numerose e in continua evoluzione, ma il loro punto qualificante comune consiste nel sempre maggiore grado di integrazione, dialogo e raffronto continuo fra quanto viene parametricamente definito in fase progettuale, in termini quantitativi e qualitativi, e quanto viene concretamente realizzato in fase esecutiva.

Con il contributo di Assobim

Assobim

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