Anche se il Decreto Ministeriale 560/2017 rappresenta senza dubbio il più conosciuto riferimento normativo in ambito Bim in quanto passaggio fondamentale per l’introduzione dell’obbligatorietà del Building Information Modeling nell’ambito degli appalti pubblici, a questo provvedimento si affianca un’intensa attività di normazione che svolge una altrettanto importante funzione nella definizione delle linee guida da seguire nell’adozione di tale metodologia.
Ci riferiamo in particolare alla norma UNI 11337, un documento articolato in dieci parti di cui sei già pubblicate, che tratta di gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni e, nello specifico, si occupa rispettivamente di modelli, elaborati e oggetti informativi per prodotti e processi, evoluzione e sviluppo informativo di modelli, elaborati e oggetti, flussi informativi nei processi digitalizzati.
L’elaborazione del testo normativo da parte dalla commissione tecnica Prodotti, processi e sistemi per l’organismo edilizio di UNI ha avuto inizio con la pubblicazione delle Parti 1, 4 e 5. La UNI 11337 -1 – Modelli, elaborati e oggetti informativi per prodotti e processi, in particolare, è relativa agli aspetti generali della gestione digitale del processo informativo nel settore delle costruzioni, fra cui la struttura dei veicoli informativi, la struttura informativa del processo e la struttura informativa del prodotto. La norma è applicabile a qualsiasi tipologia di prodotto (risultante) di settore, sia esso un edificio o una infrastruttura, e a qualsiasi tipologia di processo di ideazione, produzione o esercizio, rivolti alla nuova costruzione come alla conservazione e/o riqualificazione dell’ambiente o del patrimonio costruito.
La UNI 11337 -4 – Evoluzione e sviluppo informativo di modelli, elaborati e oggetti, è dedicata invece agli aspetti qualitativi e quantitativi della gestione digitalizzata del processo informativo nel settore delle costruzioni, a supporto del processo decisionale, con lo scopo di specificare gli obiettivi di ciascuna delle fasi di un processo (numerate da 0 a 7) introdotte nella UNI 11337-1. Il modello, gli oggetti e gli elaborati informativi hanno carattere strumentale alla definizione di una scala comune di livello di sviluppo informativo degli oggetti relativi ai modelli, e di una scala comune di stati di lavorazione e di approvazione del contenuto informativo. La norma UNI 11337-4 è applicabile a qualsiasi tipologia di prodotto (risultante) di settore (sia esso un edificio, una infrastruttura, un intervento territoriale – ad esempio un bacino, una scogliera, ecc.) e a qualsiasi tipologia di processo (di ideazione, di produzione o di esercizio), per interventi di nuova costruzione e di conservazione, demolizione e/o riqualificazione dell’ambiente o del patrimonio costruito.
La parte 5 – Flussi informativi dei processi digitalizzati della UNI 11337 si occupa di definire i ruoli, i requisiti e i flussi necessari alla produzione, gestione e trasmissione delle informazioni e la loro connessione e interazione nei processi di costruzione digitalizzati. Questa sezione della 11337 introduce in particolare i concetti di capitolato Informativo, offerta di gestione informativa e piano di gestione informativa, definendo inoltre il coordinamento dei modelli grafici, l’analisi di clash detection e code checking e i livelli di verifica previsti per i modelli, fornendo infine i requisiti previsti per l’ambiente di condivisione dei dati o Common Data Environment.
A queste prime tre parti si è affiancata inoltre la Parte 3 – Modelli di raccolta, organizzazione e archiviazione dell’informazione tecnica per i prodotti da costruzione, già pubblicata come specifica tecnica nel 2015 e in fase di revisione, che ha come obiettivo la definizione di un modello operativo strutturato per raccogliere e archiviare i dati e le informazioni tecniche – intesi come attributi informativi – di opere, oggetti e attività, attraverso schemi predefiniti.
La specifica tecnica permette di definire gli attributi caratteristici e caratterizzanti e li suddivide tra LOG, attributi informativi geometrici, e LOI, attributi informativi non geometrici, permettendo di raccogliere informazioni con descrizioni misurabili e non misurabili. Successivamente UNI ha rilasciato nel 2017 la Parte 6 – Linea guida per la redazione del capitolato informativo, di contenuto eminentemente operativo e rivolta in particolare a committenti e stazioni appaltanti. Elaborata sotto forma di rapporto tecnico, rappresenta essenzialmente un supporto alla redazione di un capitolato informativo corretto.
Per la successiva parte, la UNI 11337 -7 relativa alla qualifica delle competenze dei professionisti che operano nel mondo BIM, è stato necessario attendere il 2018. Il documento, in particolare, definisce i requisiti di conoscenza, abilità e competenza delle figure coinvolte nella gestione e nella modellazione informativa, con espresso riferimento ai ruoli professionali del BIM Manager, del BIM Coordinator, del BIM Specialist e del CDE Manager, e rappresenta un passaggio fondamentale nella definizione di un quadro chiaro delle specificità di ciascun professionista che si occupa di BIM e di digitalizzazione nell’ambito della filiera delle costruzioni.
La pubblicazione della norma ha in particolare aperto nuove prospettive per la valorizzazione delle professionalità afferenti al BIM attraverso il rilascio di specifiche certificazioni rilasciate in conformità a una norma nazionale. ICMQ, in particolare, ha recepito i requisiti della norma inserendo nel proprio Regolamento Tecnico tutte le indicazioni relative ai requisiti di ammissione e modalità di esame.
Allo stato, le figure professionali certificabili da ICMQ sono tre: BIM Specialist, BIM Coordintor e BIM Manager.
Il BIM Specialist si occupa della creazione e dello sviluppo del modello 3D e della successiva estrazione della documentazione 2D e dei dati di computo. Svolge anche l’analisi tecnica strutturale, impiantistica e di sostenibilità ambientale. Il BIM Coordinator, come suggerisce il nome, coordina i BIM Specialist coinvolti nel progetto per garantire l’applicazione degli standard e dei processi. Il BIM Manager gestisce il modello BIM in tutte le discipline, coordinando le attività delle due figure precedenti, occupandosi inoltre dell’organizzazione del progetto, gestendo i ruoli e le fasi previste, e individua le interferenze riassegnando all’interno del team di progetto la loro correzione.
Le prime due figure possono specializzarsi nelle opzioni Building o Infrastructure. La prima riguarda la progettazione, la realizzazione e la gestione di edifici in campo residenziale, culturale e amministrativo, sportivo, produttivo, commerciale e nell’ambito della pianificazione territoriale. Tale specializzazione è ulteriormente suddivisa nei tre ambiti disciplinari architettonico, strutturale e impiantistico.
Infrastructure riguarda invece la progettazione, la realizzazione e la gestione di infrastrutture quali strade, ferrovie, reti tecnologiche, opere portuali e tutti gli interventi che hanno una forte interconnessione con il territorio nel quale sono inserite. La certificazione ICMQ viene rilasciata dopo aver superato un esame composto da una prova scritta, una prova pratica e una prova orale, ha durata triennale e sarà valida previa valutazione annuale della documentazione attestante il mantenimento delle competenze.
Con il contributo di Assobim