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La certificazione dell’esperto Bim: prassi, documenti, requisiti

La Prassi di Riferimento Uni/Pdr 78:2020 è un prezioso punto di riferimento per la certificazione delle competenze dei professionisti del Bim.

L’attestazione della professionalità delle figure operanti in ambito Bim è progressivamente divenuta uno dei cardini sui cui si basa la diffusione di questa metodologia.

E a dare ulteriore impulso a questa dinamica è intervenuto proprio quest’anno un importante documento, che idealmente ha concluso l’iter di redazione del documento di riferimento per l’accreditamento degli organismi di certificazione richiesto da ICMQ nel dicembre 2018 con la pubblicazione della norma Uni 11337-7.

La PdR si rivolge principalmente agli organismi di certificazione e permette di sviluppare metodi uniformi per lo svolgimento degli esami di valutazione delle competenze

Ci riferiamo in particolare alla Prassi di Riferimento Uni/Pdr 78:2020 – Requisiti per la valutazione di conformità alla Uni 11337-7:2018 “Edilizia e opere di ingegneria civile – Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni – Parte 7: Requisiti di conoscenza, abilità e competenza delle figure professionali coinvolte nella gestione e nella modellazione informativa”, che dopo la sua pubblicazione nel marzo di quest’anno è divenuta un prezioso punto di riferimento per la certificazione delle competenze dei professionisti del BIM.

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La Prassi richiama i requisiti di imparzialità e competenza degli organismi di certificazione

La PdR è in particolare un documento principalmente rivolto agli organismi di certificazione e permette di sviluppare schemi di certificazione che adottino metodi uniformi per lo svolgimento degli esami di valutazione delle competenze.

La Prassi richiama i requisiti di imparzialità e competenza degli organismi di certificazione ed entra nel merito dell’esame, definendo sia i requisiti degli esaminatori sia quelli dei candidati che partecipano all’iter di certificazione, descrivendo inoltre in modo particolareggiato le prove di esame, le tempistiche, i criteri di valutazione nonché i requisiti per mantenere la certificazione nel tempo. L’importanza di una figura professionale accreditata è fondamentale soprattutto per la partecipazione ai bandi di gara.

Grazie alla PdR le stazioni appaltanti possono richiedere una certificazione di conformità alla norma Uni 11337-7

Lo scorso febbraio 2021, l’Oice ha pubblicato il report annuale sui bandi BimM, evidenziando anche gli aspetti relativi alle figure professionali, fra i quali vengono citati i requisiti relativi alle qualifiche professionali degli esperti Bim, talvolta utilizzando una terminologia impropria, confondendo qualificazione, certificazione e accreditamento, ma in sostanza le stazioni appaltanti hanno dimostrato una grande attenzione alle competenze professionali, attribuendo in alcuni casi punteggi premianti fino a 40 punti.

Anche se i numeri non sono ancora significativi, è evidente la necessità di dimostrare la propria professionalità garantita da terze parti, appunto gli organismi di certificazione, e non più attraverso una semplice autodichiarazione o mediante curriculum vitae.

Con la pubblicazione della PdR e il conseguente accreditamento delle certificazioni, le stazioni appaltanti hanno una possibilità ulteriore di richiedere una certificazione di conformità alla norma Uni 11337-7 e alla PdR con riferimento alla Iso/Iec 17024 (la norma di accreditamento), con la certezza quindi che il certificato presentato non solo documenta il possesso delle competenze di cui alla norma Uni 11337-7 ma dichiara anche che il metodo di valutazione attuato in sede di esame è quello definito dalla PdR.

La UNI/PdR 78:2020 affianca a livello applicativo quanto già definito dalla norma UNI 11337-7:2018

La UNI/PdR 78:2020, in quanto documento tecnico, affianca a livello applicativo quanto già definito dalla norma UNI 11337-7:2018 e fornisce inoltre, tra i diversi aspetti illustrati, indicazioni relative alla struttura dell’organizzazione che fornisce la valutazione di conformità e ai requisiti della commissione esaminatrice o del grandparent (ovvero l’esaminatore qualificato).

Per esempio, il grandparent deve dimostrare esperienza in ambito BIM, esperienza che consiste nell’aver partecipato a progetti multidisciplinari o allo sviluppo e gestione della metodologia attraverso attività di consulenza. Il documento inoltre indica i requisiti di accesso che deve possedere il candidato per l’ammissione all’esame di certificazione .I requisiti del Grandparent sono differenziati a seconda delle varie figure professionali da valutare.

Il documento, inoltre, fornisce in modo puntuale i requisiti di accesso che deve possedere il candidato per l’ammissione all’esame di certificazione. Tali requisiti sono definiti per ognuna delle categorie di figure professionali del BIM.

Requisito minimo comune a tutti, relativo al titolo di studio è Diploma di scuola media di secondo grado. La PdR 78:2020 dà inoltre indicazioni sulle modalità d’esame e sulla conseguente valutazione, la durata della certificazione (la validità è di 5 anni), sulla sorveglianza annuale (il mantenimento è subordinato all’esito positivo della sorveglianza effettuata dall’organismo di certificazione) e sul rinnovo della certificazione.

Con il contributo di Assobim.

Assobim

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