L’Information Delivery Plan è un momento cruciale nella gestione dei processi informativi che afferiscono a un progetto.
La gestione delle gare Bim, e in particolare di tutti gli aspetti organizzativi e procedurali, rappresenta un ambito di particolare criticità e, per diversi aspetti, ancora necessitante di una più precisa definizione.
Come è noto, tuttora uno dei principali e forse il più importante e strutturato riferimento in materia è rappresentato dalla norma ISO 19650, che si inserisce nel più ampio filone dell’inquadramento normativo relativo alla qualità, sia dell’organizzazione (con la ISO 9001) che delle procedure (con le ISO 55000 e ISO 21500), ripresa e contestualizzata dalla norma nazionale UNI 11337.
La ISO 19650, in particolare, non solo definisce con precisione le procedure da adottare per una corretta impostazione di una gara BIM, ma estende il suo raggio d’azione all’intero arco di sviluppo del progetto, definendo fra l’altro ruoli e responsabilità del committente (nel documento denominato Appointing Party), su cui grava in particolare l’obbligo di stabilire i requisiti informativi, le tappe di consegna e gli standard informativi, le procedure per la produzione delle informazioni e un Ambiente di Condivisione Dati atto a favorire la collaborazione fra i soggetti coinvolti nell’iniziativa.
Tali contenuti dovrebbero confluire nel cosiddetto Exchange Information Requirements (EIR) come definito dalla ISO 19650, tradotto dalla UNI 11337 nel Capitolato Informativo, di cui la parte 6 della norma stessa propone un modello di base.
Quest’ultimo deve essere accompagnato da un ulteriore documento contenente i contenuti informativi necessari; inoltre nella documentazione di gara devono essere compresi il modello informativo dello stato dei luoghi e il modello informativo del progetto esecutivo.
A far da riscontro al Capitolato Informativo è il cosiddetto Bim Execution Plan precontratto, che nella UNI prende il nome di Offerta di Gestione Informativa. Ed è proprio a questo punto che entra in gioco un altro documento, l’Information Delivery Plan, che ha il compito di definire il piano di consegna delle informazioni.
Alla sua stesura devono partecipare, nell’ottica collaborativa propria del Bim, tutti i singoli fornitori, ognuno dei quali redige e condivide il proprio Piano delle attività, che a sua volta confluirà nel Master Information Delivery Plan.
Questo documento è intuitivamente un momento cruciale nella gestione dei processi informativi che afferiscono a un progetto, e non a caso la ISO 19650 stabilisce che la sua redazione deve avvenire in fase di offerta e poi essere ulteriormente dettagliata, sia una volta conferito l’incarico, sia nel corso del suo svolgimento.
Su un piano più generale, come è stato autorevolmente sostenuto da più parti, la richiesta di inserire il Piano di Consegna delle Informazioni all’interno del Capitolato Informativo (CI/EIR), facendone parte integrante dell’offerta e del relativo Piano di Gestione Informativa, è uno strumento per garantire una maggiore capacità di scelta e controllo da parte del soggetto proponente in fase di aggiudicazione, e soprattutto obbliga tutti i soggetti partecipanti alla gare e, poi, aggiudicatari alla redazione di piani di gestione informativa dettagliati in funzione delle proprie tempistiche e delle capacità e risorse della propria struttura.
Con il contributo di Assobim