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Digitalizzazione nella PA: il punto di Assobim con esperti e mercato

Per analizzare tempi e modi della digitalizzazione della domanda pubblica e dare vita a un confronto tra le diverse figure interessate al cambiamento, Assobim ha voluto tenere un webinar che ha coinvolto player del settore e rappresentanti istituzionali.

Il webinar, moderato da Dario Colombo di 01building, è stato organizzato in collaborazione con SAIE da Assobim, il cui presidente, Adriano Castagnone, ha sottolineato come il Bim oggi abbia un ruolo da protagonista nella digitalizzazione dei processi nella Pubblica amministrazione.

La premessa

Il Decreto Ministeriale n.560/2017 (noto come “Decreto Baratono”, o “Decreto Bim”) ha introdotto l’obbligatorietà degli strumenti di gestione e modellazione informativa nel regime degli appalti pubblici.

Il professor Angelo L.C. Ciribini e l’ingegnere Silvia Mastrolembo Ventura, dell’Università degli Studi di Brescia, Dipartimento di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio, Ambiente e Matematica (DICATAM), hanno presentato i contenuti della pubblicazione “I processi digitalizzati nella pubblica amministrazione per la gestione di contratti pubblici”, disponibile in ebook scaricabile gratuitamente.

“I processi di digitalizzazione della Amministrazione Pubblica  – ha detto Ciribini – sono molteplici e investono le diverse aree di operatività, a cominciare dal rapporto con i cittadini. Per quanto riguarda il mondo delle costruzioni, l’aver introdotto una obbligatorietà di per sé non è sufficiente, le regole devono essere validate dai comportamenti. La sfida è sensibilizzare la dirigenza apicale e formare i quadri intermedi della PA. C’è anche un tema anagrafico, che non va banalizzato: non è detto che gli innovatori siano sempre i più giovani, ma oggettivamente c’è un problema di carattere culturale e di predisposizione al cambiamento da affrontare”.

Il tema è stato poi oggetto degli interventi dei rappresentanti della grande committenza pubblica.

Il Bim è obbligatorio

Per Ernesto Sacco, della Direzione Progettazione e Realizzazione lavori, Coordinamento Progettazione di Anas, “Il Bim è obbligatorio, oltre a essere economicamente conveniente. Anas dal 2015 lo ha inserito nel proprio piano industriale, il nostro primo appalto pilota in BIM è dell’aprile 2017. Nonostante la pianificazione sia stata tempestiva e decisa, la fase attuativa non lo è stata altrettanto. A oggi l’integrazione del BIM con le altre procedure aziendali non è avvenuta. I freni all’adozione sono legati principalmente alla prassi: cambiare il modo di lavorare è molto complesso. Credo che le leve da usare per favorirne l’adozione siano una premialità forte e la sensibilizzazione dei vertici aziendali. La spinta al cambiamento deve arrivare dal vertice, solo così può essere efficace”.

L’ingegner Salvatore D’Alfonso di FS International, Head of Global Rail Solutions for Infrastructure di Ferrovie dello Stato, ha raccontato il processo di digitalizzazione a cui sono andate incontro le ferrovie italiane negli ultimi venti anni, a cominciare dal progetto InRete2000 che all’inizio del secolo ha innescato i primi processi di digitalizzazione.

Oggi protagoniste di questo processo sono RFI, la società che gestisce l’infrastruttura, e il soggetto tecnico Italferr, che “hanno avuto la capacità di adeguarsi velocemente ai cambiamenti digitali, adottando il BIM e strutturandosi per rispondere alle richieste di digitalizzazione che arrivavano inizialmente dal mondo delle gare internazionali. Il BIM, nel lungo termine, sarà utilizzato per la gestione di tutte le strutture e verrà applicato anche al mondo della circolazione dei treni e della manutenzione. Credo che ricorrere a meccanismi di premialità possa essere un meccanismo vincente per favorirne ulteriormente l’adozione e superare le diffidenze dei colleghi ancora legati a metodologie di lavoro tradizionali”.

Il segretario Generale di Antel, Associazione Nazionale Tecnici Enti Locali e dipendente tecnico del Comune di Torino, Massimo Druetto, ha osservato che “Nella PA convivono due spinte contrapposte. Da un lato quella verso la digitalizzazione, con un ruolo importante delle associazioni di categoria e degli ordini professionali che stanno lavorando in ottica di sensibilizzazione e cambio culturale. Dall’altro lato c’è il mondo reale della PA, in cui emerge un gap importante tra grandi e piccoli enti territoriali, c’è mancanza di turnover e passaggio generazionale, gli strumenti tecnologici sono scarsi e inadeguati e i contratti pubblici sono ancora ingessati a schemi del passato che non tengono conto dell’innovazione. Auspico che il cambiamento passi dalla dotazione di strumenti hardware e software appropriati e dalla creazione di competenze digitali, oltre che da un dialogo maggiore tra scuola e PA”.

Assobim webinar

Agli interventi istituzionali è seguita una tavola rotonda di approfondimento con spunti e interventi di professionisti e operatori soci Assobim, moderata da Dario Colombo di 01Building. a cui si sono aggiunti Riccardo Perego di One Team, Edoardo Accettulli di Anafyo, Paola Giordani di TeamSystem, Andrea Fronk di Bimfactory, Giulio Botta di Blumatica, l’ingegnere Pietro Farinati e l’architetto Roberta Cecchi.

Tra i temi sul tavolo, si sono analizzate le conseguenze del lockdown, che per alcuni aspetti ha favorito la digitalizzazione perché ha costretto gli operatori della Pubblica Amministrazione ad adottare alcune tecnologie digitali e ad abbracciare l’interoperatività. Focus anche sul valore del capitale umano e delle competenze, sia nelle figure apicali sia nei quadri intermedi.

Il webinar si è concluso con il contributo dei partner che hanno sostenuto l’organizzazione dell’evento Assobim: Andrea Perego ha parlato del metodo One Team per l’introduzione del Bim; Graziano Lento ha presentato le soluzioni open source di Anafyo per la PA; Paola Giordani ha illustrato l’offerta di Teamsystem Construction e i benefici di una piattaforma cloud a supporto dei processi Bim; Vittorio Frego ha spiegato come Bimfactory accompagni clienti e stazioni appaltanti nell’implementazione del Bim: dall’audit alla gestione delle gare; ha chiuso i lavori l’intervento di Giulio Botta di Blumatica sul processo Bim e l’interoperabilità con piattaforma cloud.

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