Riccardo Pagani, CEO di BIMon, spiega perché il digital twin si sta affermando sul mercato come una delle tecnologie chiave dell’Industria 4.0.
Industria automotive, manifatturiera, edilizia e non solo: il digital twin si sta affermando sul mercato come una delle tecnologie chiave dell’Industria 4.0.
Secondo i dati di Straits research, quasi il 75% delle aziende globali che utilizzano o stanno iniziando a utilizzare l‘Internet of Things fa uso di digital twin o ha in programma di farlo entro i prossimi 12 mesi; questo segmento che ha chiuso il 2022 con un valore, su scala mondiale, di 9,7 miliardi di dollari è previsto raggiunga un valore di 185,78 miliardi di dollari entro il 2031, con un Cagr del 38,8% nel periodo 2023–2031.
Il concetto di “digital twin” si riferisce alla creazione di una replica digitale di un sistema o di un oggetto fisico, per migliorarne le fasi di progettazione, manutenzione, time to market, formazione e user experience, riducendo i costi e aumentando l’efficienza per l’impresa. Se si guarda, ad esempio, al segmento dell’edilizia, tale tecnologia consente di creare una copia virtuale di un edificio, che può essere utilizzata per analizzare e ottimizzare la sua performance, anche in un’ottica di impatto ambientale.
Secondo uno degli ultimi rapporti pubblicati da MarketsandMarkets, il mercato globale del digital twin nell’edilizia crescerà a un tasso annuo del 34,8% tra il 2020 e il 2025. In particolare, il digital twin viene utilizzato sempre di più da architetti e ingegneri per la progettazione, la costruzione e la gestione di edifici e infrastrutture per simulare il comportamento termico di un edificio, identificare le strategie per migliorare i sistemi impiantistici, prevedere la produzione di energia rinnovabile sul tetto, e monitorare la qualità dell’aria, l’ossigeno e la temperatura. L’obiettivo è progettare nel lungo termine edifici che siano a livello energetico sempre più efficienti e performanti.
Se si guarda all’impatto ambientale dell’intero comparto, i numeri parlano chiaro: l’edilizia è responsabile di circa il 40% delle emissioni di gas a effetto serra a livello globale, del consumo di una grande quantità di risorse naturali, tra cui materiali come il cemento, l’acciaio, il legno e l’energia e della produzione di rifiuti, sia durante la fase di costruzione, sia durante la demolizione e la ricostruzione degli edifici.
In tale scenario, l’adozione di tecnologie come il digital twin e la gestione intelligente degli immobili possono aiutare a progettare edifici più efficienti: uno dei vantaggi di tale applicazione al comparto edilizio è la possibilità di sfruttare use cases che possono aiutare, a loro volta, a identificare potenziali problemi prima che si verifichino, portando a una maggiore efficienza e sicurezza e a una riduzione in termini di costi, risorse e tempi di lavoro.
Inoltre, tale tecnologia può facilitare la collaborazione tra le diverse parti interessate, come architetti, appaltatori e ingegneri, fornendo un quadro chiaro per la comunicazione e il processo decisionale. In fase di progettazione tale tecnologia ha la possibilità di simulare diversi scenari, anche complessi, analizzandone i risultati e scegliendo in modo ponderato quale realizzare effettivamente, tutto questo su prototipi virtuali che sostituiscono quelli fisici, spesso, costosi.
Durante il processo di costruzione e gestione dell’edificio, i digital twins possono, inoltre, simulare e analizzare le prestazioni dei sistemi energetici, identificando le aree di miglioramento e riducendo il consumo di energia.
Possono anche prevedere le esigenze di manutenzione e ottimizzare i programmi, riducendo i tempi di inattività e fornendo informazioni utili per prendere decisioni migliori, aumentare l’efficienza e simulare, ad esempio, la risposta di un edificio a un evento naturale estremo come un terremoto.