Tra i molti strumenti che i dispositivi iOS possono cercare di sostituire ci sono anche quelli per misurare la casa, sempre se non pretendiamo una precisione assoluta. La combinazione di fotocamera, accelerometro, sensoristica e processore di un iPhone o un iPad ci mettono in mano abbastanza funzioni per valutare le distanze all’interno degli ambienti e anche all’esterno. Va subito detto, però, che l’obiettivo di sostituire del tutto livelle, metri a nastro e sensori laser è raggiunto solo per “uso personale” e per le misurazioni di massima. Se servono invece misurazioni di precisione o “ufficiali” l’iPhone o l’iPad sono un discreto punto di partenza ma poi tutto va verificato anche in altro modo. Ciò premesso, ci sono davvero molte situazioni in cui le misurazioni consentire da un dispositivo iOS sono un bell’aiuto. Giusto per fare qualche esempio: stimare le dimensioni delle pareti per calcolare quanta pittura servirà a dipingerle, calcolare i tratti per un impianto di cablaggio elettrico o dati, sapere se certi mobili riusciranno a essere contenuti in una stanza, eccetera. Tutte quelle applicazioni, insomma, per cui le nostre stime possono avere una certa tolleranza senza provocare per questo problemi.
Misurare la casa: questione di geometria
Dal punto di vista tecnico le app di misurazione funzionano essenzialmente in due modi, uno più basato sulla geometria e l’altro (molto meno diffuso) più legato alla sensoristica del dispositivo iOS.
Il primo approccio è seguito da app come MagicPlan e i suoi derivati (app che ne usano le funzioni principali ma “vestendole” con marchi diversi). Questo tipo di app riesce anche a unire varie rilevazioni per arrivare sino a generare la planimetria di una stanza o di una intera casa. Poi ci sono app ancora più semplici che si limitano a usare lo stesso principio per valutare semplicemente distanza, larghezza e altezza di oggetti più o meno vicini a noi. Quegli “oggetti” possono essere anche pareti, quindi queste funzioni limitate sono comunque utili per determinare le dimensioni di massima di una stanza, ma la “combinazione” tra le varie rilevazioni dovremo farla noi.
La valutazione delle distanze viene fatta in base a un principio semplice: noi indichiamo a che altezza teniamo la fotocamera dell’iPhone durante le rilevazioni (di solito quella degli occhi o qualche centimetro in meno) mentre l’accelerometro rileva in ogni momento l’inclinazione del dispositivo. Sapendo questo e presupponendo che ci manteniamo dritti in piedi, quindi il nostro corpo fa un angolo retto con il terreno, le app sanno stimare a che distanza si trova un oggetto. Occhio al verbo: stimare. Basta che non ci manteniamo proprio dritti come un fuso, che incliniamo in modo strano l’iPhone, che ci spostiamo durante certe misurazioni invece di stare fermi ed ecco che i valori rilevati cambiano. E siccome qualcosa di questo certamente accade, ecco perché dobbiamo prendere le planimetrie generate da queste app sempre con un po’ di beneficio d’inventario.
Le app più semplici per misurare la casa si fermano a poco più di questo. Fissata la distanza con un punto di riferimento, in base a quella possono calcolare l’altezza e la larghezza di oggetti che si trovano sulla verticale rispetto a quel punto. Per fare un esempio pratico: calcolata la distanza fra noi e la retta in cui s’incontrano un muro e il pavimento, possiamo stimare le dimensioni di qualsiasi cosa sia su quel muro come un quadro, una finestra o nel complesso tutta la parete.
Dalle pareti alla casa
Le app più interessanti sono però quelle che vanno oltre questo. Sono di meno (essenzialmente solo MagicPlan e simili) ma sono anche decisamente più utili e, secondo le nostre prove, anche un po’ più affidabili. Il concetto alla base del calcolo ovviamente è lo stesso ma evolve il modo di gestire le misurazioni, che vengono raccolte in sequenza per arrivare a definire una planimetria di massima di una stanza e poi, vano per vano, di tutta una casa.
Queste app ragionano per vertici, nel senso che ci chiedono di misurare la distanza e l’orientamento rispetto a noi degli angoli che delimitano una stanza. Quelli di base sono gli angoli che fanno fra loro le pareti e il pavimento, ma tengono anche conto degli angoli fra il pavimento e gli stipiti delle porte. È importante prima di tutto trovare per noi una posizione centrale da cui sia facile inquadrare tutti gli angoli della stanza, perché nelle misurazioni successive possiamo ruotare su noi stessi ma non ci possiamo spostare. Il motivo è evidente: le distanze sono stimate in base alla nostra posizione, se la variamo mentre “disegniamo” una stanza alcuni valori non saranno in scala con gli altri.
La prima fase della misurazione richiede di fissare due elementi di riferimento: un angolo di partenza e l’altezza del soffitto. Poi dobbiamo, ruotando, inquadrare man mano gli angoli lungo i quali si snoda la stanza, in sequenza (quindi ruotando sempre nella stessa direzione). Di solito un reticolo sovrapposto all’inquadratura della telecamera aiuta nel mantenere livellato l’ìPhone, ma è normale che le misurazioni a un certo punto non riescano a essere completamente allineate.
Se lungo un muro si trova una porta, le app di questo tipo permettono di indicare i suoi stipiti con la stessa procedura che identifica gli angoli ma con un pulsante separato. In questo modo il software sa che nella planimetria della stanza il muro si interrompe. Identificati così tutti gli angoli e gli eventuali stipiti, il processo si chiude selezionando nuovamente l’angolo di partenza. L’app raccoglie tutte le valutazioni sulle posizioni degli angoli, le ottimizza tenendo conto del fatto che misurazioni precise sono impossibili e poi ci presenta la pianta della stanza per come l’ha rilevata. Di solito le app permettono di salvare una stanza e quelle più evolute tengono traccia di più stanze, anche se l’esportazione di tutti questi dati in una planimetria 2D da modificare sul Mac non è sempre possibile.
Mi fido dei sensori
Non abbiamo niente contro la geometria o la trigonometria e i risultati che si ottengono con app per misurare la casa come Magic Plan sono notevoli, ma viene naturale chiedersi se le misurazioni non potrebbero essere fatte in qualche modo più “tecnologico”, con tutta quell’elettronica che si trova in un iPhone. In effetti si può, solo che i sensori dell’iPhone hanno ancora una certa imprecisione che rende queste misurazioni “evolute” non sempre precise.
L’approccio adottato da diverse app è il seguente. Si appoggia l’iPhone a un muro e lo si tiene fermo sino a un segnale acustico che indica l’avvenuta “cattura” di quella posizione. Poi si sposta l’iPhone sul muro seguente lungo il perimetro della stanza e si ripete la procedura sino chiudere il cerchio rilevando nuovamente il muro di partenza. Qui posizioni e distanze non sono rilevate grazie alla fotocamera ma solo con i sensori e in particolare con l’accelerometro e la bussola: l’iPhone – prima opportunamente calibrato – rileva la direzione in cui è orientato il muro e la distanza tra i vari rilevamenti. Quest’ultimo punto segna una distinzione fra le varie app che seguono questo macro-approccio: ci sono quelle che prediligono spostamenti brevi e ci chiedono di eseguire rilevamenti ogni 5-6 secondi e altre che si fanno bastare un rilevamento o due per ogni muro.
Questo procedimento è più semplice del precedente ma non è altrettanto preciso, specie se la nostra stanza prevede nicchie o sporgenze di larghezza ridotta rispetto a quelle dei muri. Il rischio è che qualche sporgenza o nicchia si perda oppure sia rilevata con una direzione diversa da quella effettiva.
Di seguito il dettaglio di sei tra le più efficaci app per misurare una casa.
Magic Plan
Il rilevamento degli angoli in Magic Plan (http://apple.co/1lqZDxE) è guidato in parte da una griglia che dovrebbe aiutare a tenere “in linea” i rilevamenti. Il pulsante Inizia Porta segnala che si sta rilevando uno stipite e non un angolo di un muro. Se un angolo è nascosto a livello del pavimento lo si può rilevare all’altezza del soffitto, ma questo deve essere piatto.
Floor Plan
Magic Plan e le sue app “derivate”, come in questo caso Stanley Floor Plan, permettono di intervenire sulle stanze rilevante inserendo in pianta oggetti provenienti da una libreria predefinita. Per Magic Plan in particolare è prevista anche l’esportazione verso un account cloud e per l’elaborazione online con Floorplanner (http://it.floorplanner.com/).
EasyMeasure
EasyMeasure consente di rilevare le misure di larghezza e altezza di oggetti posti a distanza da noi, tipicamente su un muro. La prima fase della rilevazione serve a stimare la distanza della “base” della misurazione. Su questa appare un riquadro modificabile sullo schermo che riporta le stime delle due dimensioni trasversali. Utile per dimensionare pareti, finestre, porte e via dicendo.
Point and Measure
Point and Measure serve soprattutto come misuratore di altezze: come primo passo valuta distanza della base di un oggetto lontano da noi, poi in funzione di questo rilevamento stima l’altezza di un oggetto che segue la sua verticale
RoomScan
RoomScan esegue la misurazione delle pareti usando i sensori dell’iPhone oppure rilevatori laser collegati via Bluetooth. La pianta così generate mostra il percorso della rilevazione e toccando un muro vi si possono inserire porte e finestre, oltre che modificare il rilevamento. L’app prevede il “calcolo” di stanze anche connesse fra loro da una porta.
Subspace
Subspace segue lo stesso principio di RoomScan ma le sue funzioni sono più semplici, anche se permette una visualizzazione 3D con rotazione della stanza per come è stata rilevata. Si possono inserire informazioni su porte e finestre, ma solo come metadati e senza visualizzazione.
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