Questo decimo video della serie dedicata alla metodologia Bim tratta di un argomento di particolare attualità, ovvero l’integrazione fra il Building Information Modeling e le avanzate tecnologie di rilievo ed elaborazione dei dati come il laser scanning, a terra e tramite droni, e i software di gestione ed elaborazione che consentono l’utilizzo in ambito progettuale dei dati metrici e geospaziali così raccolti.
Il primo capitolo, in particolare, evidenzia tramite esempi come la loro adozione e l’impiego di software di authoring per la generazione di modelli digitali, che integrano tutte le informazioni relative al manufatto rilevato, consentono alla metodologia BIM di compiere un ulteriore salto di qualità.
Grazie a tecnologie di scansione innovative il secondo capitolo esemplifica infatti come sia possibile ottenere un modello digitale dell’oggetto, discretizzato in milioni di punti con caratteristiche numeriche differenti, che rappresenta la base per qualsiasi operazione successiva, in particolare negli interventi di riqualificazione e restauro.
Gli strumenti di acquisizione sono il tema del terzo capitolo, che descrive le modalità con cui la scansione del manufatto da rilevare viene effettuata tramite laser scanner, uno strumento elettro-ottico che attraverso scansioni successive permette di rilevare un oggetto nelle sue tre dimensioni creando le cosiddette nuvole di punti, che descrivono con un elevato livello di dettaglio la superficie dell’oggetto rilevato.
Con il quarto capitolo si entra nei dettagli del processo di elaborazione dei dati, che ha inizio con l’unione delle diverse nuvole di punti raccolte in un’unica nuvola che rappresenta l’oggetto rilevato, garantendo il massimo livello di precisione possibile e una riduzione al minimo dei margini di errore tramite il corretto allineamento delle nuvole rilevate attraverso l’utilizzo di una serie di punti di riferimento.
Il secondo passaggio di questo processo è il tema del quinto capitolo del video, la creazione di una mesh sulla base della nuvola di punti, ovvero di superfici composte da poligoni i cui vertici sono i punti stessi della nuvola e i lati sono i segmenti che li collegano; ciò permette di ottenere superfici che descrivono la forma dei manufatti rilevati, la cui risoluzione sarà tanto maggiore quanto più numerosi saranno i punti, e quindi i poligoni.
Il sesto capitolo tratta il completamento delle mesh così ottenute con texture, che in genere provengono dalle immagini fotografiche riprese in fase di rilievo e consentono di creare una rappresentazione tridimensionale contenente sia le informazioni geometriche che quelle relative all’aspetto degli elementi rilevati; ciò permette di ottenere simulazioni realistiche e rendering del manufatto rilevato, ma soprattutto utilizzabili all’interno di un software di modellazione BIM con tutto il loro patrimonio di informazioni geometriche.
L’ultimo capitolo, infine, analizza l’utilizzo delle nuvole di punti così elaborate nella modellazione tridimensionale, basata sull’utilizzo di un insieme di elementi corredati delle relative informazioni geometriche e spaziali che possono essere impiegati come base di partenza per generare il modello del manufatto rilevato attraverso l’impiego di una serie di strumenti del software di modellazione BIM.
Il rilievo di manufatti esistenti a fini di riqualificazione e restauro è il contesto d’elezione di questa metodologia; tuttavia non mancano già ora interessanti e documentate esperienze in altri contesti, ad esempio nelle attività di monitoraggio infrastrutturale, dove l’utilizzo di processi ad hoc consente una rilevazione estremamente accurata della geometria delle opere e del loro stato di conservazione.
Con il contributo di Assobim