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Bim e formazione, fra Europa e Università

Se nella fase iniziale il Bim era disciplina per iniziati la sua progressiva diffusione, e in particolare l’introduzione di obblighi normativi relativi al suo utilizzo, ha fatto emergere un’importante domanda di figure professionali in grado di padroneggiarne i fondamentali e, conseguentemente, la necessità di una strutturata offerta di formazione in questo ambito.

Le stime in questo senso sono significative. Solo per soddisfare la futura domanda di professionisti impiegati nelle pubbliche amministrazioni interessate dagli obblighi stabiliti dal Decreto 560/2017, ovvero Comuni, stazioni appaltanti, e quella generata da altri enti pubblici e privati come ASL, Regioni, Anas, RFI, si valuta che nei prossimi anni saranno necessari almeno 100 mila professionisti Bim.

Bim formazione
Si stima che per soddisfare la futura domanda delle sole pubbliche amministrazioni saranno necessari almeno 100 mila professionisti Bim

È evidente del resto che la transizione di un intero comparto industriale da logiche e metodiche analogiche a modalità di lavoro e produzione digitali e computazionali necessita da un lato di un salto di qualità culturale dei protagonisti della filiera, dall’altro della creazione di una cultura diffusa inerente ai nuovi strumenti di progettazione, produzione e gestione dell’opera che ha al suo centro il Building Information Modeling.

A questa crescente domanda di competenze si è cercato di dare risposta, oltre che con un’offerta formativa di livello postuniversitario sempre più estesa, anche con un più preciso inquadramento normativo delle competenze richieste alle figure professionali in ambito Bim (un esempio per tutti, la norma UNI 11337:2017-7) e alla conseguente costruzione di percorsi formativi articolati in funzione del ruolo ricoperto dal professionista.

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A livello normativo si è assistito a un più preciso inquadramento normativo delle competenze richieste alle figure professionali in ambito BIM e alla conseguente costruzione di percorsi formativi

A livello comunitario si segnala l’opera del gruppo di lavoro dell’Unione Europea sul Bim (EU Bim Task Group, EUBIMTG), sostenuto dalla Commissione Europea, relativo alla creazione di un quadro comune per un’introduzione su ampia scala e la fornitura di una definizione comune di Bim per il settore pubblico in Europa.

Il primo contributo di questo organismo è stata la pubblicazione dell’Handbook for the introduction of BIM by Europe’s Public Sector, documento che riveste un’importanza rilevante per le sue ricadute nell’indirizzare le politiche industriali dei paesi membri della comunità europea.

In ambito universitario l’offerta formativa è in costante espansione grazie soprattutto ai Master Universitari di I e II livello

In Italia, il già citato Decreto 560/2017 ha delineato la strategia nazionale per la progressiva obbligatorietà dell’adozione dei metodi e degli strumenti di modellazione elettronica nel settore delle opere pubbliche, stimolando l’adozione di requisiti informativi digitali nelle specifiche di progetto e indirizzando a un uso consapevole delle tecnologie digitali, nel cui quadro l’acquisizione di competenze specifiche rappresenta un momento indispensabile.

In ambito universitario abbiamo assistito in questi ultimi anni a un forte potenziamento del sistema formativo post laurea, in particolare attraverso i Master Universitari di I e II livello. Una tendenza, questa, inaugurata dal Master Bim Sapienza Università di Roma, cui si sono affiancati quelli di Politecnico e Scuola Pesenti di Milano, della Federico II di Napoli, delle Università di Pisa, Ferrara, Torino, Reggio Calabria, Genova e altri ancora.

Anche ANCE ha varato un progetto di sensibilizzazione e formazione in ambito BIM delle imprese associate sull’intero territorio nazionale

A tali esperienze si sono aggiunte quelle delle rappresentanze delle professioni tecniche come CNI (Consiglio nazionale degli Ingegneri), CNAPPC (Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori), dei costruttori come ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili), FORMEDIL (Ente nazionale per la formazione e l’addestramento professionale nell’edilizia) con azioni sia a livello centrale che periferico.

Il CNAPPC, in particolare, ha elaborato una guida dal titolo “BIM Bang”, che illustra in sintesi il tema del Bim e della transizione digitale dell’ambiente costruito; ANCE ha varato un progetto di sensibilizzazione e formazione in ambito BIM delle imprese associate sull’intero territorio nazionale con un percorso formativo appositamente progettato, mentre la rete FORMEDIL ha attivato una serie di iniziative, anche in collaborazione con gli istituti scolastici, focalizzate su una serie di aree considerate prioritarie.

Sul tema formazione in ambito Bim sono attive anche software-house, società private e istituti di certificazione e molti altri.

Divulgazione culturale e formazione sono infine tra gli obiettivi di Assobim che tramite il percorso il percorso divulgativo Think Bim vuole fornire agli operatori del settore conoscenze e informazioni utili alla definizione di linee guida e best practice nel campo del Building Information Modeling e della digitalizzazione delle costruzioni.

Con il contributo di Assobim

Assobim

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